Il danno d’immagine che Malta sta subendo per le frequenti notizie di cronaca su episodi di corruzione e di altri crimini, sta provocando un danno concreto all’industria del Paese e, in particolare, a settori maggiormente esposti, come quello del gaming. Lo segnala Enrico Bradamante, ceo di iGen, l’associazione europea delle società di gioco on line, che ha sede a Malta.
«Noi siamo molto contenti che le istituzioni più importanti abbiano preso delle iniziative molto decise per contrastare comportamenti criminali gravi, come la corruzione, il riciclaggio e le frodi – detto Bradamante – e siamo disponibili a dare tutto il nostro supporto alle autorità investigative per individuare e perseguire qualunque soggetto responsabile. Questo perché il comportamento di pochi ha avuto e continua ad avere un impatto negativo su quello che è il secondo settore produttivo di Malta (oltre il 13% del PIL). Parliamo di conseguenze concrete come incremento dei costi, procedure gestionali ancora più complesse, riduzione delle opportunità di business e un sostanziale danneggiamento della reputazione».
Bradamante punta il dito, in particolare, sui personaggi politici che ricoprono, o hanno ricoperto, posizioni di prestigio e di responsabilità perfino all’interno delle organizzazioni regolatorie, e che si trovano accusati di avere commesso dei reati o di essere collusi con chi è coinvolto in pesanti inchieste.
iGen chiede, quindi, alle autorità di procedere con determinazione ma di rimuovere dai ruoli decisionali figure che sono oggetto di indagini e sospetti. Anche in prospettiva dell’atteso verdetto di Moneyval, l’organismo internazionale che tra qualche settimana dovrà emettere il verdetto sulla effettiva affidabilità delle autorità maltesi nella lotta ai crimini finanziari.