Nuovi elementi emergono dalle ultime confessioni di Vince Muscat riguardanti l’origine dell’ordigno che uccise Caruana Galizia il 16 ottobre del 2017
Di fattura molto sofisticata e certamente straniera. È questa la descrizione che Muscat ha fatto agli inquirenti della bomba che lui e i suoi complici usarono nell’attentato alla giornalista d’inchiesta. A farla arrivare da Catania a Malta, a bordo di un catamarano, sarebbe stato Jamie Vella, sospettato di aver dei legami con famiglie mafiose siciliane.
Secondo i giornalisti di Irpimedia, che si stanno dedicando ad una inchiesta denominata “Daphne project”, Vella avrebbe frequentato Giuseppe Verderame, quest’ultimo indagato per associazione mafiosa.
Ci sarebbe, inoltre, anche una connessione tra Jamie Vella e Rosario Militello, un altro uomo considerato vicino ai Santapaola, famiglia che domina nella zona di Catania.
Nel 2014 Militello è stato trovato in possesso di alcuni chili di marijuana, mentre nel 2015 l’intercettazione di un carico d’armi attirò l’attenzione dei carabinieri anche su Carmelo Piacente, ritenuto dagli inquirenti vicino al clan Ceusi. Quest’ultimo – sempre secondo gli inquirenti -avrebbe spedito a Malta i pacchi con le armi, uno dei quali sarebbe stato destinato proprio a Militello. Il quale, interrogato dai magistrati, sostenne di non sapere cosa ci fosse in quegli involucri, convincendo gli inquirenti della sua estraneità ai fatti che gli venivano contestati. In origine, come abbiamo già riportato, Muscat e i fratelli Alfred e George Degiorgio per uccidere la Caruana Galizia avrebbero dovuto usare dei Kalasnikov AK-47.
Il piano per l’attentato era iniziato nel 2015, ma solo all’ultimo i tre optarono per l’ordigno esplosivo reputandolo più adatto. Proprio come la bomba, anche i fucili avevano viaggiato allo stesso modo, cioè partendo da Catania e – passando per Pozzallo – arrivando fino a Malta.
Fin qui la ricostruzione degli inquirenti e del sito Irpimedia. In merito al presunto coinvolgimento di Rosario Militello, riceviamo e pubblichiamo la lettera del suo legale, l’avvocato Giovanni Chiara:
Richiesta di rettifica
Nell’interesse e quale legale del signor Rosario Militello, il cui nominativo è stato più volte indicato in articoli di stampa relativi all’omicidio della giornalista Maltese Daphne Caruana, si precisa quanto segue.
Il Militello è soggetto incensurato, non è mai stato sottoposto a procedimenti penali per il reato di cui all’art. 416 bis del codice penale, nè per vicende che lo vedevano come soggetto vicino al clan Santapaola, non annovera, infine, fermi di polizia con soggetti appartenenti alla consorteria criminale appena citata.
Ma vi è di più.
L’inchiesta giudiziaria relativa all’omicidio della Caruana non lo riguarda.
A Malta sono state sottoposte ad indagine numerose persone, successivamente messe sotto processo.
Il Militello non è tra questi.
Deve, inoltre, evidenziarsi che il Militello non ha mai esercitato la professione di consulente di chicchessia.
Infine, con riferimento al pacco contenete armi o esplosivi partito da Catania, deve evidenziarsi che il destinatario non era il Militello ma il Piacente, che aveva una camera in affitto presso lo stesso appartamento dove dimorava il predetto Militello .
Il Militello fu interrogato in merito alla spedizione del pacco in oggetto ed immediatamente rilasciato, perchè ritenuto estraneo alla vicenda sulla quale aveva iniziato ad indagare l’autorità giudiziaria maltese .
Per quanto fin qui esposto si chiede, pertanto, di rettificare quanto rappresentato sugli articoli di stampa pubblicati ieri ed in data odierna, in quanto l’indagine ed il processo celebrato a Malta, relativo all’omicidio di Daphne Caruana, non ha minimamente riguardato il Militello.
Cordiali saluti
Avv. Giovanni Chiara