Malta “lotta” per una risorsa limitata: l’acqua dolce. Ridurre gli sprechi già nelle nostre attività quotidiane potrebbe essere un modo lungimirante per affrontare questa crisi.
L’acqua è vita: ma sappiamo quanto sia preziosa? Una maggior consapevolezza e qualche piccolo stratagemma tecnologico ci aiuterà ad affrontare la futura carenza di acqua potabile per mantenere costante la qualità delle nostre vite e delle future generazioni.
Il nostro pianeta è conosciuto anche come ‘perla blu’ infatti sappiamo che è composto per il 70% di acqua, ma forse non è ancora del tutto chiaro quanto sia preziosa.
Non tutta quest’acqua infatti è disponibile per nostro uso, di questo 70% il 97,5 % è salata, solo 2,5% è acqua dolce e di questa solo l’ 1% è direttamente utilizzabile e potabile.
La quantità complessiva di acqua presente sulla terra ha infatti un valore finito, stimato in 1.400 milioni di miliardi di tonnellate di cui 1.351 miliardi di acqua salata e solo 35 milioni di acqua dolce da suddividere tra le necessità di 208 Paesi.
Si può meglio comprendere l’importanza dell’acqua disponibile osservando la mappa che illustra l’esposizione media degli utenti dell’acqua in ogni paese allo stress idrico di base, cioè il il rapporto tra prelievi totali sul totale approvvigionamento da fonti rinnovabili in una determinata area.
Una percentuale più elevata significa più utenti dell’acqua sono in competizione per le forniture idriche limitate.
L’analisi rileva che 37 paesi attualmente devono affrontare livelli “estremamente elevati” di stress idrico, il che significa che più del 80% dell’acqua disponibile agli utenti agricoli, domestici e industriali viene assorbita ogni anno.
Se osserviamo Malta, vediamo che si trova al centro di un’area mediterranea compresa tra i valori di
- stress alto con valori tra 40 e 80%
- stress estremamente alto con valori maggiori dell’80%
Il che significa che veramente molti utilizzatori sono in competizione per una risorsa limitata, in questo caso, l’acqua dolce.
Se ne deduce la necessità di una maggiore consapevolezza nell’uso di questa risorsa senza la quale sappiamo non essere possibile la vita, dunque una delle prime risposte concrete che possiamo dare per affrontare in modo lungimirante questa situazione è quello di ridurre gli sprechi già nelle nostre attività quotidiane. Per esempio inserendo riduttori di flusso in bagni e cucine. Si tratta di filtri particolari che, con un’adeguata pressione dell’impianto, aggiungono microparticelle di aria e riducono il passaggio di acqua nell’unità di tempo nelle tubazioni, riducendone la quantità a parità di possibilità d’utilizzo. Possono ridurre la portata d’acqua da 12-16 l./minuto tradizionali fino a 6 l./minuto. Per le docce si può arrivare a ridurre da 15 a 7 l./minuto e per gli sciacquoni dei bagni si possono ottenere 6 o 4 litri per lavaggio, il tutto senza limitare le attività connesse all’uso di quest’acqua e magari, facendo un favore anche … al portafoglio.