Nuova puntata della disputa tra Commissione Europea e Malta: stavolta Bruxelles starebbe esaminando una possibile violazione delle norme fiscali comunitarie sull’applicazione dell’IVA da parte del Governo di Valletta, come riferisce il quotidiano francese Le Monde.
La maggiore preoccupazione della Commissione riguarda la possibilità per le società maltesi di acquistare uno yacht e rivenderlo in leasing a terzi al fine di versare l’imposta sulle compravendite ad una percentuale sostanzialmente ridotta. Nello specifico, un cliente può registrare una nuova ditta maltese e utilizzarla per acquistare lo yacht, che viene portato a Malta e affittato in modalità leasing.
Una volta concluso il contratto di locazione, la terza parte ha diritto ad acquistare lo yacht per la parte che rimane una volta sottratte tutte le rate d’affitto precedentemente versate. E solo su questa ultima somma, viene pagata una cifra irrisoria di Iva, con la possibilità di iniziare a muoversi liberamente in tutte le acque territoriali della comunità europea. Il regime in corso porterebbe, in modo efficace e legale, l’Iva da pagare dal 18 per cento a poco meno del 5,4 per cento, a seconda della dimensione dell’imbarcazione.
Secondo il giornale francese, il commissario Pierre Moscovici ha scritto per la prima volta alle autorità maltesi il mese scorso e ha chiesto loro chiarimenti: un primo passo che può portare ad un procedimento di infrazione contro uno Stato membro.
Fonti del ministero delle finanze hanno riferito invece che il regime maltese è stato modellato su simili schemi di leasing utilizzati in molti altri paesi dell’UE, tra cui Italia, Olanda, Lussemburgo e, paradossalmente, Francia.
Tuttavia Bruxelles ha avviato una serie di indagini sul sistema fiscale maltese, raccogliendo informazioni su oltre 70.000 società elencate nel registro pubblico di Malta.
L’organizzazione no-profit OCCPR, progetto di investigazione sulla corruzione e il crimine organizzato che coinvolge giornalisti e media dell’Europa orientale, ha inoltre portato alla luce il caso di Anton Prygodskyy, che avrebbe risparmiato circa 3 milioni di euro di tasse su uno yacht da 13 milioni di euro utilizzando società maltesi.