ll Dipartimento della Salute maltese prende il considerazione la possibilità di effettuare i test rapidi COVID-19 a livello nazionale, con l’obiettivo di isolare i soggetti asintomatici che, senza volerlo, sono tra i responsabili della diffusione del virus.
La Slovacchia lo sta facendo: lo scorso fine settimana le autorità sanitarie slovacche hanno sottoposto due terzi dei suoi 5,5 milioni di abitanti al test rapido antigenico per il coronavirus e l’1 per cento della popolazione è risultato positivo. Malta al momento sta studiando i risultati dello screening di massa negli altri Stati prima di prendere la stessa decisione, che, come detto, non esclude.
In questi giorni è stato chiesto espressamente al Ministro della Salute Chris Fearne di reagire alla recente proposta del portavoce per la salute del Partito nazionalista Stephen Spiteri di testare rapidamente l’intero Paese, esortandolo a considerare questa come l’ultima risorsa prima che i sistemi sanitari arrivino al collasso.
Il sistema dei tamponi rapidi a tappeto consentirebbe agli operatori sanitari di identificare e isolare i portatori asintomatici, che stanno diffondendo il virus a loro insaputa: i test rapidi sull’intera popolazione potrebbero esser visti come una “misura di contenimento” più severa nella lotta al virus e come un valido mezzo per poter gestire al meglio i numeri in aumento e l’incombente crisi del sistema sanitario.
I test rapidi restituiscono risultati in pochi minuti ma non sono accurati come i test PCR. Malta ne ha acquistati circa 70.000 e il ministro alla Salute Chris Fearne ha affermato che si prevede che ne verranno eseguiti circa 1.000 al giorno.