Malta è da anni un cantiere a cielo aperto dove le altre gru campeggiano incontrastate, gli ultimi dati confermano un ulteriore aumento della cementificazione selvaggia.
I numeri arrivano dal Ministro dell’ambiente Aaron Farrugia, che ha così risposto ad una interrogazione parlamentare del deputato indipendente Godfrey Farrugia.
I dati forniti da una statistica del CORINE Land Cover del 2018 in merito all’arcipelago maltese sono impietosi.
Ne avevamo già parlato un paio di anni fa quando Malta con il 27,3% del territorio occupato da costruzioni primeggiava in una Europa con una media del 4%.
I nuovi dati vedono la situazione peggiorare ulteriormente, le aree cementificate salgono al 28,3%, quelle attribuibili a terreni agricoli al 52%, e quelle di campagna sono ormai solo il 18% del territorio maltese.
Al momento il Governo malese sembra non voler far nulla per contrastare i grandi costruttori edili, che non si sono fermati neppure durante il periodo dell’emergenza Covid19.
Una situazione di continua apertura nei confronti delle potenti lobby, come nel caso della concessione di di ben 900.000 metri quadrati di zone boschive ai cacciatori.