In occasione della beatificazione del giovane Carlo Acutis il prossimo 10 ottobre, la Società della Dottrina Cristiana attraverso Preca Publications, pubblicherà il libro di Robert Aloisio Għaxra Żgħar Imma Kbar (Dieci piccoli ma grandi). Questo libro tratta la vita di dieci giovani, molti dei quali contemporanei (e uno dei quali maltese), che hanno testimoniato con le loro parole e le loro opere la loro fede in Cristo.
“Tutte le persone nascono originali ma molte muoiono come fotocopie”. Queste parole non furono dette da qualche filosofo o studioso noto del nostro tempo. Sono state dette da un giovane italiano di 15 anni di nome Carlo Acutis che la Chiesa dichiarerà beato sabato prossimo, il 10 di ottobre.
Carlo era un genio del computer ma non solo. Era un giovane santo. Forse molti oggi chiedono: si può essere un santo oggi giorno? E come saranno i bambini e i giovani santi del ventunesimo secolo?
“Sì, ci sono bambini e giovani santi. E non sono nemmeno ragazzi noiosi. Sono bambini gioiosi, creativi, affascinanti … fantastici! Ragazze e ragazzi che parlano con le loro opere buone. Giovani che adorano il Dio vivente e non i falsi idoli del mondo. Sono gli autentici benefattori dell’umanità. Quelli che fanno risplendere il mondo con la loro fantasia virtuosa. Coraggiosi, forti, instancabili, i giovani santi sono i missionari del bene e del vero. Su di essi si riflette un raggio della santità di Cristo, della sua bontà, della sua misericordia, della sua giustizia. Questo nuovo libro vuole essere un modesto ringraziamento a questi nostri fratelli: dieci giovani di diversi Paesi e culture”‘
Oltre a Carlo Acutis, nel libro ci sono altri tre giovani la cui santità è stata ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa e due di questi sono italiani: Chiara Badano, una ragazza italiana di 19 anni, membro attivo dei Focolari, dichiarata Beata nel 2010; Nunzio Sulprizio, il santo figlio di Napoli morto nel 1836 e canonizzato nel 2018; e Josè Sanchez del Rio, il martire messicano ucciso da massoni e funzionari del governo ateo nel 1928 e dichiarato santo nel 2016.
Ma nel suo libro, Robert Aloisio racconta anche la vita di altri sei giovani che non sono stati ancora dichiarati santi o beati: Janis Babson, la ragazza canadese che ha donato i propri occhi; Bernard Lehner, un ragazzo tedesco vissuto in tempo di guerra; Michele Magone, il giovane italiano discepolo “generale” di Don Bosco; Mariah Manisha, la “Maria Goretti” del Pakistan; Iqbal Masih, il tessitore di tappeti e infine, non per importanza, Gilbert Simiana, il giovane santo maltese.
“Questi giovani ci insegnano una fede che nasce dalla fiducia come quella di un bambino nel padre, in un momento in cui l’uomo diventa dubbioso e sospettoso di tutto. Ci insegnano entusiasmo, semplicità, freschezza. Ci insegnano a non essere complicati. Ci insegnano l’umiltà e la fiducia negli altri. Perché i bambini leggono il cuore non le parole. Soprattutto ci insegnano a credere. Perché erano tutti bambini e giovani che credevano veramente. Erano giovani d’età ma grandi nella fede. Dieci piccoli ma GRANDI.”
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Robert Aloisio è nato a Pietà, Malta, il 28 luglio 1975. Ha compiuto i suoi studi alla Scuola Primaria di San Ġwann, il Liceo di Ħamrun Lyceum, il Liceo superiore Ġan Franġisk Abela e all’Università di Malta dove si è laureato nel 1996. È insegnante in una scuola cattolica ed è impegnato nella catechesi. È autore di altri quattro libri: Qatlu lill-Arċisqof – la storia del vescovo martire Oscar Romero (2015), Sfidaw lill-Mafja – Hanno Sfidato la Mafia (2017), Falcone e Borsellino (2017) e Għall-Passiġġati (2019). Ha anche scritto diversi articoli per giornali e riviste locali.