Il fenomeno dell’immigrazione irregolare mediante l’uso di documenti falsi è presente da tempo ma, nell’ultimo periodo, ha visto un aumento di persone intercettate a Malta e nel resto dell’Unione Europea.
La polizia maltese ha comunicato venerdì 11 settembre che, tra il 2 agosto e il 5 settembre, sono state 120 le persone totali arrestate presso il Malta International Airport e il Valletta harbour dopo aver riscontrato che i loro documenti di viaggio erano stati falsificati.
Al momento, sono state emesse 90 sentenze di condanna detentiva dalla durata che varia tra uno e due anni, mentre, tra le altre 30 persone, alcune sono in attesa di sentenza e altre, trovate con il visto scaduto o che non avevano fondi sufficienti per mantenersi, sono state rimpatriate.
La maggior parte di queste persone era proveniente dal Sudan, ma è stata riscontrata la presenza anche di diversi cittadini provenienti da Macedonia del Nord, Serbia, Russia, Bosnia-Herzegovina, Albania e Brasile.
Il fenomeno dei documenti falsi, presente anche in passato, è cresciuto in maniera esponenziale dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19 e Frontex (agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) ha intercettato oltre 600 persone che tentavano di accedere nei Paesi dell’Unione Europea con documenti falsi solo nelle ultime due settimane.
Stando alle dichiarazioni della polizia maltese, inoltre, sarebbe in aumento il numero degli immigrati clandestini che si nascondono nei container trasportati dalle navi. Al fine di contenere questo fenomeno a livello nazionale, la polizia ha intensificato la propria collaborazione con Transport Malta.