Non si avranno nuovi dettagli sul caso del molestatore di pecore a St Julian’s che ha suscitato tanto scalpore nelle ultime settimane: il magistrato impegnato nel caso, al fine di sottrarre l’uomo dall’imbarazzo pubblico, ha ordinato il blackout completo sulla vicenda.
La notizia sicuramente più eclatante rimbalzata sulle pagine di tutti i giornali dell’arcipelago nelle ultime settimane (e alla quale ha dedicato una simpatica vignetta anche il nostro Michele Benincasa) è stata il caso del molestatore di pecore a St Julian’s.
Le persone che erano incuriosite dall’identità dell’uomo, però, rimarranno deluse nel sapere che il magistrato impegnato nel caso, al fine di sottrarre l’uomo dall’imbarazzo pubblico, ha ordinato il blackout completo su tutti i dettagli riguardanti la vicenda, misura che comprende anche il nome dei suoi avvocati e i reati dei quali è accusato.
L’ipotesi più accreditata è quella che l’uomo possa essere accusato di essere entrato senza permesso in una proprietà privata, in quanto, al momento, le leggi maltesi non criminalizzano i rapporti sessuali tra uomo e animale.
I filmati girati dalle telecamere di sicurezza della zona, infatti, hanno mostrato come l’uomo sia entrato nel recinto della fattoria del contadino Ġiljan Attard almeno tre volte tra il 20 luglio e il 14 agosto, trascorrendo ogni volta almeno un’ora con le pecore, prima di essere preso in custodia dalla polizia, che l’ha trovato nascosto in una pila di paglia all’interno del recinto, il 25 agosto.