Secondo fonti di polizia Melvin Theuma è ricoverato in ospedale «in condizioni critiche» dopo un supposto «tentativo di suicidio».
Il fatto ha avuto luogo ieri in tarda serata, quando verso le 22 un’ambulanza e diverse auto della polizia sono state viste fuori dalla casa di Theuma a Swieqi.
L’uomo è stato ricoverato presso l’ospedale Mater Dei in condizioni disperate.
L’allarme era stato lanciato dai suoi avvocati che, non riuscendo a contattarlo, hanno avvisato la moglie. La donna ha raggiunto l’abitazione ed è entrata assieme agli agenti di sorveglianza, trovando poi Theuma in bagno, in un lago di sangue.
Melvin Theuma è considerato dagli inquirenti l’intermediario nel caso dell’omicidio Daphne Caruana Galizia. Avrebbe messo in contatto gli esecutori materiali, i fratelli Debono e Vince Muscat, con il mandante, il faccendiere Yorgen Fenech.
Lo scorso novembre a Theuma è stato garantito un indulto, a patto che rivelasse tutto quello che sapeva sull’omicidio.
Theuma ha coinvolto Yorgen Fenech, indicandolo come mandante dell’omicidio, e accompagnando le accuse con registrazioni audio dei suoi incontri con Fenech.
Quanto mai opportuno, questo «tentato suicidio» di Theuma è avvenuto il giorno prima di una testimonianza cruciale in tribunale.
Oggi infatti la corte avrebbe dovuto ascoltare da Theuma i dettagli di una registrazione «scomparsa» dall’hard disc del tribunale.
Secondo gli avvocati di Fenech, l’audio avrebbe dimostrato che Theuma mentiva quando affermava di aver registrato solo Fenech e il suo socio in affari Johann Cremona.
Gli avvocati hanno suggerito che questa registrazione sia collegata all’accusa secondo cui Theuma aveva pagato 30.000 euro all’allora capo della polizia Lawrence Cutajar allo scopo di ottenere l’indulto.
Difficile immaginare un personaggio come Melvin Theuma, strozzino, riciclatore di denaro sporco e autista di taxi, pavido e al tempo stesso estremamente accorto nel proteggersi dalle conseguenze dell’omicidio Caruana Galizia, tentare il suicidio facendo «hara-kiri».
Di sicuro la sua morte, o la sua impossibilità a testimoniare in tribunale, farà tirare un sospiro di sollievo a molti. La verità e la giustizia, sull’isola di Malta, sembrano allontanarsi sempre di più.