Una storia di pizza e di resilienza: Napoleat, o come reggere alla pandemia globale e rilanciare.
Annagioia Tipaldi, Alessio Ripanti e Antonio Panico sono Italiani e giovani. Sono a Malta da tempo, e hanno diverse imprese e interessi nell’isola. Tutti sono sotto 35 anni.
La loro pizzeria, Napoleat, è molto accreditata fra gli italiani nell’isola per il suo impasto che ricorda l’impasto napoletano. Uno dei segreti dell’impasto è che è fatto con acqua minerale. È imminente una nuova apertura Napoleat Playa, dentro il MedAsia Playa.
I giovani imprenditori, nonostante la crisi dovuta al COVID-19 che ha danneggiato molto gli incassi della pizzeria, si “vantano” di avere stretto i denti e di aver pagato i loro dipendenti. In più di voler investire in altri punti vendita.
Non c’è dubbio, per chi può, sia un ottimo momento per investire. I costi di affitti o acquisti sono molto bassi, e probabilmente i lavoratori sono più propensi a stabilizzarsi in una impresa rispetto al 2019 dove era molto più facile trovare lavoro a Malta e quindi anche cambiarlo.
La storia di questi giovani italiani può essere vista come un segno di ripresa e di speranza in questa fase delicata dopo che il mondo si è fermato per la pandemia. Probabilmente l’economia maltese è andata “troppo” forte negli ultimi anni, “ubriacando” gli operatori economici.
I prezzi erano saliti alle stelle e le tensioni fra maltesi e stranieri erano evidenti. La pandemia ha rallentato l’economia e speriamo possa distendere anche gli animi. Non c’è dubbio che una economia piccola e dinamica come quella maltese potrebbe avere.
Dobbiamo cercare di vedere degli aspetti positivi anche in una situazione negativa come quella è stata del COVID-19.
Un’altra pizza da provare!