Indossare la mascherina nei luoghi chiusi, a Malta come in molti altri Paesi europei, è adesso obbligatorio.
Quando agli inizi di maggio l’uso delle mascherine a Malta diventava obbligatorio, sia per gli acquirenti che per i commercianti ma anche per gli autisti e i passeggeri, Charmaine Gauci, Sovrintendente alla Salute Pubblica aveva affermato che le mascherine da utilizzare potevano anche essere quelle monouso.
Ma vista la scarsa reperibilità delle mascherine, sono in molti oggi a cercare una mascherina riutilizzabile. Ne esistono due tipi: la mascherina in tessuto semplice e la mascherina filtrante in tessuto con filtri sostituibili.
Questi tipi di mascherina sono realmente riutilizzabili, perché possono essere lavate in lavatrice in sicurezza alla temperatura di 60°. Qualsiasi altra mascherina, dalla chirurgica, alle mascherine FFP1, FFP2 e FFP3, non è progettata come mascherina riutilizzabile, ma come dispositivo usa e getta che, dopo essere stato indossato una singola volta, va rimosso e smaltito. Quindi se si è in cerca di una mascherina riutilizzabile conviene scegliere una mascherina in tessuto, che deve essere indossata e rimossa con le stesse accortezze di quella monouso.
La mascherina in tessuto può essere indossata, lavata e riutilizzato per molte volte. La buona regola è quella di smettere di riutilizzarla quando si nota che il tessuto non è più in buono stato. In quel momento va gettata e sostituita con una nuova mascherina da indossare.
Le mascherine in tessuto non sono solo riutilizzabili ma anche ecologiche ed economiche e possono essere fatte in casa: basta usare uno dei numerosi tutorial gratuiti che si trovano online.
Servono due-tre piccoli quadrati di tessuto (20 x 20 cm), filo da cucire e due pezzetti di elastico per fare le asole da infilare dietro l’orecchio. Se fatte in casa, sono necessari due strati di tessuto, creando una tasca per inserire un filtro usa e getta (alcuni suggeriscono i salvaslip!) che sarà in grado di assorbire ulteriormente l’umidità. Senza la tasca per il filtro, invece, gli strati di tessuto dovranno essere almeno tre. L’importante è che la mascherina copra bene il naso e la bocca e sia abbastanza aderente al volto anche sui lati.
Il tessuto deve essere abbastanza fitto da trattenere le particelle di saliva, ma anche abbastanza traspirante da poterlo effettivamente indossare sulla bocca senza sentirsi soffocare. Alcuni test condotti negli Stati Uniti sui principali tessuti di uso comune, come il cotone, la seta e la flanella di cotone, hanno fornito valide indicazioni sul loro potenziale di filtrazione.
Se non ci si sente pronti ad improvvisarsi sarti, le mascherine riutilizzabili si trovano ormai facilmente anche in farmacia o su internet. Per sceglierla bene, oltre a leggere l’etichetta e le informazioni messe a disposizione dal produttore per capire meglio il tipo di mascherina che si sta acquistando, un buon criterio è quello di verificare la vestibilità e la taglia (soprattutto se bisogna acquistarla per un bambino). Una buona aderenza e un buon comfort sono aspetti fondamentali per usarle nel modo migliore ed evitare che diventino soltanto un fastidio. Se mal tollerate, le mascherine rischiano di venire usate poco e male, perché vengono continuamente toccate, abbassate, tolte.