Secondo gli ultimi dati Malta conta un arsenale privato di quasi 130mila armi da fuoco, una ogni 4 abitanti.
Può non sembrare, d’altronde non siamo nel vecchio West, dove si girava con la pistola nella fondina, eppure le armi da fuoco, a Malta, sono estremamente diffuse.
I numeri, recentemente pubblicati dal quotidiano in lingua inglese «Malta Today», parlano chiaro: le armi da fuoco legalmente registrate sull’arcipelago, al dicembre 2019, sono ben 129.423, con un incremento di 27.000 pezzi in soli due anni.
A farla da padrone, com’è ovvio, i fucili da caccia, uno sport ampiamente praticato a Malta, ma la lista dettagliata riserva alcune “sorprese”.
Vorremmo sapere, per esempio, chi sono i ventotto maltesi che possiedono un cannone, o gli undici “fortunati” collezionisti – o almeno si spera – di bastoni da passeggio che nascondono al loro interno un fucile monocolpo. James Bond, scansate proprio!
E, proseguendo, troviamo due lanciamissili, quattro lanciagranate, 1023 fucili a canna liscia, 18.992 pistole, 705 mitragliatrici, 17.241 fucili, 7552 revolver e 42 fucili d’assalto.
Insomma, un piccolo arsenale, legalmente registrato, che probabilmente supera di gran lunga quello detenuto dalle Forze armate, che conta 1700 effettivi.
Ci sono poi i collezionisti che, per legge, devono anch’essi registrare i propri beni “esplosivi”: 115 revolver a polvere pirica (vecchio West, dicevamo all’inizio), 19 tromboni, 217 moschetti a pietra focaia, 459 pistole a pietra focaia, 221 moschetti semplici, 1.391 pistole ad avancarica e 763 con capsula a percussione.
Morale della favola: se i duelli dovessero tornare di moda, Malta è preparatissima