Un’indagine della società EMCS ha confermato la presenza di timori diversi tra i lavoratori del settore pubblico e privato, nonostante la preoccupazione principale resti quella riguardante la salute dei propri cari.
Negli scorsi giorni il quotidiano Times of Malta ha pubblicato un’indagine realizzata dalla società di consulenza e ricerca di mercato EMCS Ltd relativa alla situazione finanziaria, lavorativa ed emotiva della popolazione maltese.
L’indagine, commissionata dallo stesso quotidiano, è stata effettuata tra martedì 14 e venerdì 17 aprile, coinvolgendo un totale di 429 intervistati. Il margine di errore stimato è del 5%.
L’indagine
Il primo dato emerso dall’indagine è relativo alla grande disparità che si teme possa nascere tra i dipendenti del settore pubblico e tra i dipendenti privati, fortemente esposti al rischio di risentire dell’impatto economico causato dal Covid-19 nei prossimi mesi.
I lavoratori del settore privato che temono di perdere il posto di lavoro nei prossimi tre mesi è infatti pari al 33% del totale, contro il 12% dei lavoratori pubblici. Nel caso in cui la pandemia dovesse finire tra sei mesi, la percentuale salirebbe al 41% tra i lavoratori privati e al 15% per quelli pubblici.
Poco più della metà degli intervistati ha dichiarato di essere attualmente in servizio e la metà di questi ultimi starebbe lavorando da casa.
Il 64% degli intervistati si è detto favorevole a un taglio dello stipendio al fine di salvaguardare la propria occupazione, con l’81% di loro disposto a rinunciare a una percentuale inferiore al 10% e con solo il 3% di loro disponibile a tagliare più del 30% del salario attuale.
Nell’ultimo mese il 65% degli intervistati non ha rilevato variazioni nel reddito, che è invece diminuito per il 33% di loro, quasi tutti dipendenti di aziende private legate a turismo, vendita al dettaglio, aviazione e servizi finanziari.
Il dato riguardante le spese degli intervistati si è rivelato molto vario: il 40% indica che le spese non sono aumentate nell’ultimo mese, il 28% dice che sono diminuite mentre il 32% dichiara che sono aumentate.
Le preoccupazioni principali degli intervistati riguardano la salute dei propri cari (75%) e il proprio stato di salute fisica (50%) e mentale (43%). Il 35% ha dichiarato di essere preoccupato per la propria situazione finanziaria, mentre solo il 13% teme che possa esserci una scarsa disponibilità di cibo nel prossimo futuro.
Le misure economiche del governo hanno ricevuto un importante appoggio da parte della popolazione, con il 75% di opinioni positive, mentre la soddisfazione per quanto riguarda la situazione sanitaria è ancora più elevata, con il governo che ha ottenuto un 92% di opinioni positive sul proprio operato.