Sono stati pubblicati martedì i due report della Banca che, dopo aver archiviato positivamente il 2019, ha ora il difficile compito di sostenere l’economia maltese e di pianificare la ripresa post-pandemia.
Nella giornata di martedì 21 aprile la Central Bank of Malta, fondata nel 1968 e parte integrante del sistema europeo delle banche centrali dal 2004, ha pubblicato due importanti rapporti economici: il primo illustra l’economia maltese e le attività della Banca nello scorso anno, mentre il secondo rivela le previsioni per il prossimo triennio.
Anche in questo caso, come per i report pubblicati nelle scorse settimane dal Fondo Monetario Internazionale, Fitch Ratings e Moody’s, le previsioni sono soggette ai continui cambiamenti causati dalle attuali difficoltà economiche legate alla pandemia di Covid-19.
“The Central Bank of Malta’s Annual Report 2019”
Il rapporto mostra come, durante lo scorso anno, l’economia maltese ha continuato ad espandersi, nonostante la crescita del PIL sia scesa al 4,4% dal 7,3% ottenuto nel 2018.
Il tasso medio annuo di inflazione a Malta, basato sull’indice armonizzato dei prezzi al consumo, è sceso all’1,5% nel 2019 dall’1,7% del 2018, riflettendo una crescita più lenta dei prezzi dei servizi e dei beni industriali non energetici. Al contrario, l’inflazione basata sul Retail Price Index, a causa del diverso trattamento delle spese turistiche nei due indici, è passata dall’1,2% all’1,6%.
L’avanzo di bilancio si è leggermente ridotto rispetto al 2018, mentre il rapporto tra debito pubblico e PIL è diminuito ulteriormente.
Nel corso dell’anno la Banca ha continuato ad attuare a Malta le direttive in materia di politica monetaria dell’Eurosistema.
Poiché la liquidità è rimasta abbondante, gli enti creditizi nazionali hanno continuato a collocare fondi in eccesso presso l’Eurosistema attraverso le operazioni di deposito interbancario e non hanno fatto uso delle operazioni di rifinanziamento marginale. Gli importi presi in prestito attraverso altre linee di credito erano minimi o nettamente inferiori ai rimborsi delle operazioni precedenti, dato che riflette un’ampia liquidità locale.
Il bilancio della Banca ha continuato a crescere, raggiungendo €9.288,2 milioni alla fine del 2019.
L’utile operativo prima del trasferimento agli accantonamenti è aumentato a 49,5 milioni dai 38,3 milioni del 2018, principalmente grazie alle maggiori plusvalenze derivanti dalla vendita di titoli e alle plusvalenze realizzate a seguito della liquidazione parziale di fondi gestiti esternamente.
Inoltre, al fine di coordinare la rendicontazione dei dati finanziari, è stato istituito un gruppo di coordinamento congiunto con le autorità maltesi per i servizi finanziari.
La Banca ha collaborato con altre banche centrali nazionali per il consolidamento degli aspetti tecnici e funzionali relativi all’infrastruttura utilizzata per regolare i pagamenti e ha modificato le norme regolamentari a sostegno della direttiva sui servizi di pagamento. Sono stati avviati anche i lavori per la creazione di un hub dei pagamenti.
È stato istituito un ufficio di sicurezza informatica per raccogliere informazioni sulle minacce informatiche, mentre una task force interna si è riunita regolarmente per discutere sugli sviluppi relativi all’uscita del Regno Unito dall’UE.
Nel luglio 2019 è nata la Central Bank of Malta Foundation, che ha lo scopo di sostenere progetti nei settori dell’istruzione, della cultura, della ricerca scientifica, del patrimonio nazionale e delle cause sociali.
Nel prossimo futuro la Banca continuerà a svolgere le sue varie funzioni. Nel 2020 parteciperà alle discussioni dell’Eurosistema sulla revisione della strategia di politica monetaria e, attualmente, partecipa attivamente al processo di sostegno all’economia maltese per contrastare gli effetti del Covid-19 e per pianificare la ripresa post-pandemia.
“Outlook for the Maltese Economy 2020-2022”
Le ultime proiezioni economiche della Banca sono state elaborate sulla base delle informazioni disponibili fino al 28 febbraio, quindi precedenti al primo caso di Covid-19 a Malta, risalente al 7 marzo.
In quel momento si prevedeva che la crescita economica nei prossimi anni si sarebbe moderata, rimanendo comunque forte.
Rispetto alle precedenti proiezioni della Banca, pubblicate nel dicembre 2019, la crescita del PIL era già stata ridotta per il 2020. Analogamente, ci si aspettava che il ritmo della creazione di posti di lavoro si sarebbe allentato leggermente.
Nel frattempo, si prevedeva che l’inflazione annuale avrebbe fatto registrare una ripresa, con un aumento dei prezzi dei servizi e dei beni industriali non energetici.
Il saldo pubblico sarebbe dovuto rimanere in attivo nei prossimi anni, in modo tale da far scendere il rapporto tra debito pubblico e PIL al 36,1% entro il 2022.
La crisi sanitaria globale causata dal Covid-19, tuttavia, ha nel frattempo provocato un forte shock economico. A questo proposito, la Banca ha effettuato alcune stime preliminari dell’impatto causato dalle misure di contenimento imposte dal governo maltese fino al 15 marzo 2020.
La Banca ha dunque stimato che le misure di contenimento ridurrebbero la crescita del PIL di circa 3,5 punti percentuali rispetto alle proiezioni di base. Inoltre, a causa della minore crescita del PIL, il saldo di bilancio subirebbe un impatto negativo di circa 0,8 punti percentuali.
La continua mutevolezza di questa situazione e la sua durata sconosciuta fanno sì che queste stime siano caratterizzate da un elevato grado di incertezza, pertanto la Banca sta aggiornando costantemente le proprie previsioni in base alle nuove informazioni disponibili.
Per quanto riguarda l’economia europea, invece, la Banca ha dichiarato che le azioni intraprese finora dalla BCE sembrano aver avuto l’effetto desiderato, in quanto i rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni sono stati parzialmente coperti da un rialzo a metà marzo, mentre i mercati azionari si sono lievemente ripresi.