Tutti i sabati, Strano, ma… vero!: le vostre lettere al Corriere di Malta. Qui potrete raccontare tutto ciò che di strano vi sia capitato a Malta: qualcosa che vi ha lasciato a bocca aperta, si tratti di piacevoli sorprese o delusioni.
La rubrica non ha la presunzione di risolvere i problemi, ma solo l’intento di offrire ai lettori la possibilità di parlare e, perché no, sfogarsi un po’. Le lettere verranno pubblicate in forma anonima (se volete) ogni sabato sul sito e sulla pagina facebook del Corriere di Malta.
Perciò scriveteci, inviando le vostre mail qui, oggetto “Strano ma vero”.
In alternativa potete scrivere sul messenger della pagina facebook del Corriere di Malta.
Per la rubrica Strano, ma… vero! pubblichiamo la lettera di un connazionale privato, a Malta, del diritto di proprietà di un immobile che legalmente gli spetta, con conseguenze estremamente gravi sulla sua vita.
Il gentile lettore, dopo aver posto la sua lettera all’attenzione del legale che lo sta seguendo a Malta, il quale non si è dimostrato contrario alla pubblicazione, ha fornito tutti i suoi dati (che non pubblicheremo) al fine di un controllo sulla sua autenticità e per avere, eventualmente, ulteriori delucidazioni ed esibizione di prove su quanto, qui di seguito, verrà esposto.
Ho casa a Malta ma il giudice l’ha data a un altro
Caro Corriere di Malta,
vivo in Italia, a Como, sono un pensionato cittadino italiano e maltese, coniugato con signora di origine maltese anch’essa con doppia cittadinanza e pensionata. È nostra intenzione trasferirci a Malta, sia perché siamo affezionati a questo Paese ma anche e soprattutto per motivi di salute. Tant’è che facciamo tutto il possibile per mantenere i nostri diritti di cittadinanza maltese (abbiamo preferito esercitare il diritto di voto nell’Isola per le ultime Consultazioni Europee), e per il possesso della ID CARD siamo costretti a chiedere ad amici e conoscenti di poter figurare di risiedere nelle loro abitazioni. Ciò comporta l’uso di strutture alberghiere, frequenza di luoghi di ristorazioni e continui viaggi, con un aggravio di spese eccessivo e non più sopportabile per il nostro bilancio familiare.
La mia consorte aveva ereditato 4 proprietà con la sorella. Venuti a conoscenza di una vendita indebita a nostra insaputa, è stata intentata causa di divisione. Il Giudice ha assegnato a mia moglie una sola proprietà, considerandola libera in un breve lasso di tempo.
Da quel momento sono iniziati i nostri guai! Infatti da oltre 13 anni stiamo cercando, con ogni sforzo, di rientrare in possesso di questa nostra proprietà.
Tale abitazione era affidata in enfiteusi, con contratto stipulato da mia suocera, per 21 anni dal gennaio 1986.
Il contratto stabiliva che il conduttore aveva l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria. Il canone stabilito al gennaio 1986 era di circa 140,00 € “ANNUI” (60 £ M.). L’abitazione in questione, a XXXXXXX in via XXXXXXX, è paragonabile a quelle ubicate in Rione Prati a Roma o in Zona Brera a Milano, ed è strutturata con pianterreno, due piani, terrazzo e piccolo giardino. Il canone che viene generalmente richiesto in quella zona, con manutenzione ordinaria e straordinaria effettuata, è di circa 900,00 € mensili.
Nel 2007, alla scadenza del contratto era nostra intenzione riaverla per le nostre esigenze, ma abbiamo avuto la sgradita sorpresa che era stata data in sub-enfiteusi dall’ottobre 1993, all’insaputa nostra e di mia suocera, quindi senza le procedure d’obbligo previste per legge e senza alcun onere a nostra favore, con stratagemmi poco trasparenti fra l’originario enfiteuta e il subentrante, cittadino nigeriano poi Maltese (sulla regolarità del modo di acquisizione della cittadinanza abbiamo ancora molte perplessità), peraltro già destinatario di abitazione concessa dal Governo Maltese in San Gwann.
Le norme contrattuali che nel tempo sono state violate sono risultate molteplici. Ma, considerando che l’abitazione era da ritenersi inabitabile e pericolosa per mancata effettuazione di Manutenzione Ordinaria e Straordinaria, ci siamo rivolti alla Magistratura, per il rientro in possesso della proprietà e del risarcimento per danni alla infrastruttura e al mancato guadagno.
La Giudice preposta doveva entrare nel merito e nel diritto sullo stato di manutenzione e relativi addebiti.
Per la manutenzione ordinaria e straordinaria della proprietà allego le foto fatte dal perito durante il sopralluogo e le cui immagini, che prego illustrare, parlano da sole.
Per il canone dovuto sin dall’inizio dagli occupanti, su cui l’avvocatessa di parte ha avuto la sfacciataggine di affermare che non avevano disponibilità economiche, segnalo quanto siamo riusciti a venire a conoscenza, affinché ciascuno possa valutare le loro possibilità economiche,.
Il nucleo familiare degli occupanti era composto da:
- Padre: laureato in medicina, segretario nazionale di una sedicente organizzazione Universale per la Pace e direttore di compagnie di esportazione di legname e importazione di barconi e gommoni. Deceduto a gennaio 2017 in Nigeria per cause ignote con esequie eseguite dopo circa tre mesi. Dal dicembre 2016 sino al decesso, avvenuto nel gennaio 2017, ha commerciato in riso precotto ed ha fatturato per circa 1.300.000 $, utilizzando la nostra proprietà a scopi commerciali;
- Coniuge: impiegata e stipendiata in qualità di infermiera. Probabilmente titolare di pensione relativa al legame con il defunto, nonché erede delle proprietà in Malta e Nigeria;
- I tre figli: il primo dirigente commerciale il Inghilterra, l’altro giocatore professionista negli USA per la squadra Avellino Calcio, e la terza impiegata a New York.
Tutti residenti nella nostra abitazione!
La Giudice, dopo un dibattimento incomprensibilmente lungo (intorno ad anni sei) e dopo numerosi e immotivati rinvii che non posso esimermi dallo stigmatizzare, ha emesso sentenza, il cui dispositivo è inaudito e persino sconvolgente per tutti coloro che sono a conoscenza delle nostre questioni, anche nella stessa Malta, stabilendo che:
- l’abitazione è in buone condizioni ed è abitabile;
- che il canone annuo di circa 140,00 € è congruo.
Un vero esproprio senza indennizzo!
Ovviamente ricorreremo in appello per avere a nostra disposizione e in perfetto ordine, confidando che i Giudici constatino l’assurdità della sentenza.
In ogni caso, alla fine ci rivolgeremo alla Corte di Giustizia Europea affinché ci venga risarcito il danno subito per la perdita della proprietà e mancato guadagno, per le spese sostenute per i soggiorni a Malta, legali, ma anche per i danni fisici e morali subiti.
Ma la domanda che io pongo è questa: può Malta, già al centro di diverse problematiche in cui solleva molti dubbi sulla trasparenza e tutela dei diritti comunitari, con tali violazioni palesi sul diritto di proprietà e di diritti umani ritenere di essere attualmente parte della Comunità Europea?
Distrinti saluti,
C.F.
N.B.: Per quanto sopra esposto, documentabile e facilmente dimostrabile, a richiesta, sono a disposizione.
Risposta:
Gentilissimo signor C.,
Sono profondamente dispiaciuta per Lei e la Sua signora. La sua vicenda ha dell’incredibile e, con le mie limitate possibilità in merito, non mi resta che darle risalto tramite la mia rubrica. Mi auguro che l’assennatezza e il senso umano assista la Corte e porgo la sua domanda finale ai nostri lettori.