Un duro colpo per la banca internazionale che ha sede operativa lungo la Strait street, a La Valletta. Con varie filiali dislocate nel Regno Unito e in America, la Credorax Bank è specializzata nel commercio elettronico transfrontaliero e ha elaborato transazioni per un importo di 4,1 miliardi di euro nel 2018.
In una notifica pubblicata sul sito web della FIAU, l’unità di intelligence finanziaria ha dichiarato che la Credorax ha risposto in ritardo a 37 richieste di informazioni e non ha risposto in modo esauriente a due richieste ulteriori. La banca ha inviato alla FIAU le informazioni finanziarie necessarie con un ritardo di due o addirittura venti giorni, non rispettando il termine di cinque giorni stabilito dall’agenzia governativa ai fini di indagini con carattere di “urgenza”.
Il termine ristretto dei cinque giorni è stato imposto in quanto le informazioni richieste riguardavano conti bancari intestati a PEP, altrimenti dette persone politicamente esposte. Ai sensi della normativa antiriciclaggio europea, per PEP si intendono quelle persone che potrebbero essere esposte a particolari crimini finanziari quali corruzione, riciclaggio di denaro o finanziamento di altre attività criminali in virtù del proprio incarico, attuale o passato. Le PEP sono, ad esempio, le alte cariche politiche, i parlamentari, i membri delle corti supreme, delle corti dei conti e dei consigli di amministrazione delle banche centrali nonché gli organi di amministrazione, direzione o vigilanza delle imprese possedute dallo Stato.
Tra le altre cose, nel caso di transazioni di importo pari o superiore a 15.000 euro, la normativa antiriciclaggio europea impone alle banche di verificare l’identità del titolare del conto, di controllarne in modo continuativo i rendiconti finanziari e di acquisire informazioni sullo scopo delle operazioni.
In una notifica separata, la FIAU ha esposto brevemente i risultati del controllo di compliance normativa effettuato sulla Credorax. Il notaio incaricato di rispondere per conto della banca non disponeva di una valutazione documentata del rischio aziendale né aveva valutato correttamente i fattori di rischio dei clienti oggetto di indagine. È stato inoltre accertato che, per una piccola parte dei fascicoli esaminati, il notaio non era riuscito ad ottenere una dichiarazione sul fatto che il titolare del conto fosse una persona politicamente esposta o meno. Per un cliente in particolare, la FIAU ha scoperto che la dichiarazione PEP è stata redatta solo a transazioni concluse.
La Credorax non rappresenterebbe un caso a sé stante. Già a luglio dello scorso anno, la banca maltese Satabank era stata multata per un importo di 3,5 milioni di euro a causa di evidenti carenze nelle procedure di prevenzione del riciclaggio di denaro. La stessa sorte era toccata poi alla BOV, che nel novembre 2019 aveva dovuto far fronte ad una sanzione di 57.500 € dopo aver violato gli obblighi derivanti dalla direttiva antiriciclaggio europea.