Tornerà in Italia per scontare a una condanna a sei anni di reclusione per stupro e violenza domestica. Finisce così l’avventura a Malta di Alessandro Ponti, arrestato dalla polizia in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso con urgenza dalle autorità italiane.
L’uomo, proveniente da Rogno, nel Bergamasco, e residente a Marsascala, è stato portato in tribunale dall’ispettore di polizia Mario Cuschieri e dal procuratore Matthew Xuereb. L’accusa ha riferito al magistrato Caroline Farrugia Frendo che Ponti era stato arrestato a Marsascala lo scorso giovedì pomeriggio in seguito a un’ordinanza europea emessa dal tribunale di Brescia.
L’Italia ha chiesto la consegna del fuggitivo per una drammatica vicenda processuale che si è conclusa con la conferma di una serie di accuse a suo carico: tra queste stupro, violenza domestica, e la minaccia di morte rivolta alla sua ex compagna, con l’intenzione di far seguire i fatti alle parole, sorprendendola mentre i loro bambini stavano dormendo.
Xuereb ha chiesto alla corte di procedere con l’estradizione del 45enne, come previsto dalla legge maltese. Il tribunale ha messo Ponti di fronte alla scelta di acconsentire spontaneamente al suo ritorno in Italia, o di negare il consenso avviando un procedimento giudiziario per il rimpatrio forzato.
Il bergamasco è stato altresì informato della condanna a cinque anni, undici mesi e dieci giorni di carcere, che sarebbe stata eseguita immediatamente al suo rientro in Italia con la consegna in custodia alle autorità italiane, entro un periodo di massimo dieci giorni. Ma l’uomo, attraverso il suo avvocato David Harding, ha rifiutato di consegnarsi, sostenendo di non essere stato adeguatamente assistito dopo la sua cattura, come da suo diritto. Il caso per la sua estradizione continuerà lunedì.