“Ci mandano a casa! Ce ne stiamo andando a casa!” Questo il messaggio giunto stamattina in redazione dal marito di Angela, che ha portato una ventata di gioia, e di speranza, che ci sentiamo in dovere di diffondere.
Solo un giorno fa avevamo riportato il diario di bordo di Angela dal Mater Dei, una delle donne recentemente ricoverate perché risultata positiva al tampone del Codiv-19.
Durante le nostre brevi e a volte divertenti chiacchierate – “oggi per cena abbiamo la pizza…evviva!” – ci aggiornava sulle condizione di salute sue e dei suoi familiari: il suo compagno e il figlio di 15 anni risultati positivi al Coronavirus qualche giorno dopo di lei.
E sempre sua è stata l’idea di farci parlare con il suo compagno Roberto (anche questo, nome di fantasia) per farci avere un altro punto di vista della malattia: quello di un uomo, di quasi 60 anni che ha avuto davvero tanta paura.
Sto bene, anzi… meglio. Ma mi sono davvero spaventato questa volta. Da giovane sono stato pilota militare, ho fatto più di 3000 lanci con il paracadute, sono un sommozzatore… pensavo di essermi preso già qualche bello spavento, ma questo, non è nulla al confronto! Finché ti fa male la testa o un braccio o hai un dolore tremendo allo stomaco….sono cose che ragionando le puoi controllare, ma sentire che piano piano l’aria che respiri ti soddisfa sempre meno …è una cosa tremenda. È una brutta bestia questo virus, una cosa brutta, brutta brutta.
Gli chiediamo di fare un passo indietro e di dirci, secondo lui dove è potuto avvenire il contagio.
Io sono andato in Montenegro per lavoro il 1 Marzo e sono tornato a Malta il 5 passando sia all’andata che al ritorno dall’aeroporto di Roma. La mia compagna ha cominciato a sentirsi male il 12 marzo ed io 5 giorni dopo di lei.
Per farle fare il test ho specificato animosamente che ero stato in Italia altrimenti non glielo avrebbero fatto.
Al primo test io ero negativo. Poi si è ammalato mio figlio e sono tornato a fare il test per lui: era positivo.
Alla fine mi sono sentito male io e mi hanno detto che ero positivo. I conti non tornano… È molto più verosimile che Angela sia stata contagiata andando a fare la spesa, dal parrucchiere, dall’estetista e poi l’abbia passato a me e a mio figlio. O forse è vero che l’incubazione è lunghissima e gliel’ho trasmesso io da asintomatico… forse adesso non ha senso indagare: l’importante è che la gente capisca che per me questo virus non è stato una semplice influenza.
Quali sono stati i sintomi che vi hanno spinto a fare il test?
Angela non ha mai preso un’influenza nella sua vita, la sua febbre per me è stata il vero campanello d’allarme. Io avevo tosse secca irritante, fischio alla trachea (un po’ dopo) e poi febbre che parte subito cattiva, mani e piedi congelati (vasocostrizione periferica). Se ci sono almeno due di questi segnali consiglio vivamente di andare a fare il tampone e di chiudersi in casa. Rimanere a casa è fondamentale!
Come ti sei trovato al Mater Dei?
Ho il nodo alla gola nel risponderti: al Mater Dei sono angeli, semplicemente degli angeli.