Ci giunge in redazione il toccante messaggio di Angela (nome di fantasia), una delle donne risultate positive al tampone del Coronavirus di questa settimana.
“Non sono italiana, come invece scrivono le testate giornalistiche, ma preferirei che la mia nazionalità e il mio nome non fossero diffusi. Mia mamma è anziana, non è a Malta, si preoccuperebbe tantissimo soprattutto perché al momento non potrebbe raggiungermi”.
È una donna forte Angela, ottimista e per niente scoraggiata. Nel momento in cui ci scrive ha appena appreso del risultato positivo degli altri due membri della sua famiglia: il suo compagno, italiano, e suo figlio di 15 anni. Spera che glielo mettano vicino, in stanza con lei e il suo desiderio dopo qualche ora viene esaudito.
Angela e la sua famiglia vivono a Malta da 7 anni, ne sono innamorati. È sicuramente un momento difficile quello che stanno vivendo, sono positivi al virus che sta terrorizzando il mondo, sono soli in un ospedale in cui per fortuna «sono tutti bravi», ci scrive.
«I dottori non entrano in camera, ma solo le infermiere: il dottore ci saluta del vetro della porta, ma non mi sento per niente abbandonata.
Sono con mio figlio adesso e questa è la cosa più importante. Il mio compagno è in un’altra stanza. Ieri gli hanno messo la maschera con l’ossigeno perché aveva la saturazione bassa ma oggi hanno fatto un’ecografia al polmone ed è tutto ok.
Non ci sono complicazioni, sono ottimista: io e mio figlio abbiamo un po’ di febbre e un po’ di mal di testa. La vivo giorno per giorno… speriamo bene».
Angela ha promesso di scriverci tutti i giorni per raccontarci la sua storia. Il suo “diario di bordo” verrà aggiornato, le auguriamo, con tante buone notizie.