Il governo investirà 50 milioni attrezzando i moli di Valletta con sistemi di fornitura energetica per navi da crociera, riducendo l’impatto del biossido di azoto sull’ecosistema. Un progetto che porterebbe Malta ad essere più pulita, con un potenziale simultaneo aumento del traffico navale diretto verso la nazione.
Buone notizie per gli ambientalisti, si spera.
Uno studio del 2015 rivela che una nave da crociera genera biossido di azoto pari a 300.000 auto che viaggino da Mellieha a Marsaxlokk per otto ore.
E nei moli di Valletta non sono poche quelle che ormeggiano quotidianamente.
Il governo si è sensibilizzato al problema e lancia un progetto da 50 milioni di euro che consentirà di rifornire elettricamente le navi da crociera dal porto durante l’attracco.
L’installazione nel Grand Harbour consentirà alle navi di spegnere i motori, riducendo l’inquinamento.
Il progetto consisterà in due fasi.
Anzitutto la fornitura elettrica da terra su cinque banchine, completamento entro il 2023.
Le cinque banchine potranno rifornire navi da crociera ormeggiate con 33kV e richiederanno 22 km di cavi sotterranei.
Navi di dimensioni più piccole potranno utilizzare le strutture con un convertitore installato che fornirà 11kV di energia.
La seconda fase vedrà l’installazione di altre due banchine a Ras Hanzir.
L’architetto per l’infrastruttura Janice Borg afferma che detta installazione è intesa per la fornitura di navi di dimensioni modeste ma se necessario potranno rifornire anche navi da crociera.
Il collegamento alla rete nazionale sarà tramite il centro di distribuzione Marsa North.
Gli effetti sull’ambiente e sull’economia
Il progetto porterà una riduzione del 39,6% di anidride carbonica, 92,6% nel particolato, 93% nell’anidride solforosa e infine 93% nell’anidride azotata.
A dichiararlo è Fredrick Azzopardi, CEO di Infrastructure Malta.
Sebbene le strutture saranno opzionali per le navi da crociera, il nuovo design delle navi consentirà a tutti l’uso dell’elettricità da terra, afferma il comandante del porto David Bugeja.
Considerata la posizione strategica di Malta, l’impianto potrebbe tradursi in un traffico regolare delle nuove navi da crociera, che inserirebbero il paese nei loro percorsi, perché preparata al nuovo sistema.
I relativi risvolti positivi sull’economia e in particolar modo sul turismo sono facilmente intuibili.
Malta sarà il terzo paese dell’UE a dotare i suoi porti di questa fornitura, portandosi avanti e anticipando le esigenze future.
Secondo Il ministro delle Infrastrutture Ian Borg sarà il più grande progetto ambientale nel sud dalla chiusura della centrale di Marsa e ha affermato:
“Circa il 49% della popolazione vive nelle vicinanze del Grand Harbour e, poiché gli studi hanno dimostrato che la quantità di inquinamento emesso dalle navi da crociera è molto elevata, portiamo avanti un progetto che migliorerà il benessere di quasi metà della popolazione “.
Dal momento che il progetto contribuirà alla realizzazione degli accordi del Trattato di Parigi, Borg pensa inoltre che sarà possibile ottenere i fondi dell’Unione Europea a questo scopo.