Bilancio del Governo in attivo nella prima parte del 2017: secondo l’Ufficio nazionale di statistica (NSO) il rendiconto finanziario ha registrato un avanzo di 31,1 milioni di euro tra gennaio e agosto. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, le entrate correnti sono aumentate di 261,2 milioni di euro, mentre la spesa totale è salita di 150,9 milioni. Ciò ha determinato una variazione positiva di 110,2 milioni di euro.
I ricavi correnti sono stati pari a 2.583,8 milioni di euro, rispetto ai 2.322,6 milioni di euro del primo semestre 2016. L’aumento comparativo dell’11,2 per cento è riconducibile principalmente alle maggiori imposte sul reddito e all’imposta sul valore aggiunto, che sono aumentate rispettivamente di 62,1 milioni e 43,2 milioni di euro.
Sempre rispetto al semestre gennaio-agosto dello scorso anno, le spese totali sono passate da 2.401,8 a 2.552,7 milioni di euro, a causa di maggiori oneri sulle spese correnti che hanno superato la spesa minore per investimenti e il pagamento di interessi. Le spese correnti ammontano a 2.221,6 milioni di euro rispetto ai 2.063,7 milioni di euro dello scorso anno. In questo caso incidono soprattutto le spese per iniziative pubbliche e gli emolumenti personali, cresciuti rispettivamente di 133,7 e 25,6 milioni di euro.
La spesa del Governo ha registrato una diminuzione di 1,6 milioni di euro, attestandosi a 186,7 milioni di euro grazie in particolare alla minore spesa per incentivi all’industria cinematografica (6,2 milioni di euro) e al fondo di contribuzione dell’Unione europea (3,8 milioni di euro).
Alla fine di agosto, il debito del Governo centrale risulta pari a 5.545,5 milioni di euro, in diminuzione di 9,1 milioni di euro rispetto al corrispondente mese dello scorso anno: una conseguenza dei maggiori titoli del Governo emessi e della moneta entrata in circolazione a nome del Tesoro, che hanno aggiunto rispettivamente 155,7 e 6,8 milioni di euro.
D’altro canto, i prestiti bancari ed esteri sono diminuiti rispettivamente di 139,2 e 10,4 milioni di euro, mentre le partecipazioni più elevate da parte di fondi pubblici in titoli governativi hanno determinato un calo del debito di 22,1 milioni di euro.