Robert Abela è in imbarazzo: la nomina di Konrad Mizzi a capo della delegazione maltese all’OSCE (a quanto pare precipitosamente ritirata) fa il paio con la rivelazione dello stipendio di Mizzi come “consulente” del suo ex ministero: 80.000 euro all’anno.
A quanto pare le ombre del (recente) passato tornano a inquinare il presente. Con una mossa che definire suicida è un eufemismo, il Governo di Robert Abela ha nominato ieri l’ex Ministro del turismo, Konrad Mizzi, a capo della delegazione maltese all’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).
Konrad Mizzi, dimessosi lo scorso novembre dall’esecutivo, è stato una delle figure più opache della precedente amministrazione. Al momento è sotto processo assieme all’ex (e attuale) Ministro delle finanze Edward Scicluna e all’ex Ministro all’economia Chris Cardona, per il “Vitals Deal” il processo di privatizzazione che ha portato all’assegnazione degli ospedali St Luke, Gozo General e Karin Grech alla società privata Vitals Global Healthcare.
Ma Konrad Mizzi è anche sospettato di essere, assieme all’ex Capo di gabinetto Keith Schembri, il beneficiario ultimo di una società registrata a Panama, che incassava regolarmente 5.000 euro al giorno da una società di Dubai, la 17 Black, di proprietà di Yorgen Fenech, al momento sotto processo con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
Fenech e Mizzi sono anche attori protagonisti dell'”affaire” Electogas, la commessa pubblica che ha assegnato alla azera Socar la fornitura esclusiva del gas a Malta al doppio del prezzo di mercato e che costa ai contribuenti oltre 90 milioni di euro ogni anno. All’epoca dell’accordo, nel 2013, Konrad Mizzi era Ministro dell’energia e Yorgen Fenech uno degli investitori (nonché direttore) di Electogas.
Dopo che la nomina di Mizzi è trapelata ieri sui media c’è stata una levata di scudi da parte delle opposizioni e della società civile. Cosa che ha costretto Abela a un goffo ripensamento, una “marcia indietro” che denota la fragilità dell’esecutivo, evidentemente ancora fortemente condizionato dagli uomini di Joseph Muscat.
Ma come se non bastasse la giornata di ieri ha portato a una nuova rivelazione riguardante Mizzi. Due settimane dopo le sue dimissioni, mentre infuriava su Malta una vera e propria bufera politica, gli è stato assegnato un lavoro da consulente presso il ministero del Turismo che dirigeva fino a poco prima. La paga? 80.000 euro all’anno, più macchina con autista convertibile, a seconda della sua volontà, in un ulteriore emolumento di 11.000 euro.
È più di quanto non guadagni il Primo ministro.