Joseph Muscat è «uomo dell’anno 2019 per crimine organizzato e corruzione» secondo il consorzio giornalistico OCCRP, che raggruppa 45 organizzazioni no-profit in 34 Paesi.
Nel 2014 il riconoscimento di «Uomo dell’anno per crimine organizzato e corruzione» era andato a Vladimir Putin. Nel 2016 al leader venezuelano Nicolás Maduro e nel 2017 al Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte. Si tratta di un premio puramente simbolico assegnato ogni anno dal consorzio di giornalisti investigativi OCCRP (Organized Crime & Corruption Reporting Project) che raggruppa 45 organizzazioni giornalistiche no-profit in 34 Paesi.
«Vincitore» dell’edizione del 2019 è stato il premier maltese dimissionario Joseph Muscat, che ha battuto in finale anche Donald Trump. Nella motivazione dell’assegnazione, l’OCCRP ha segnalato: «Una giornalista assassinata, losche operazioni off-shore e una piccola nazione preda di interessi criminali su larga scala».
Secondo l’OCCRP sotto la guida di Muscat «criminalità e corruzione hanno prosperato e in molti casi sono rimaste impunite». Anche Keith Schembri, ex Capo di gabinetto e «migliore amico» di Muscat è stato menzionato nel rapporto, in relazione all’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
Uno dei giurati, tra quelli che hanno sostenuto la candidatura di Muscat fin dall’inizio, ha notato che «Muscat ha mostrato un totale disprezzo per i media e per la libertà di parola e ha permesso a figure corrotte di ordinare omicidi impunemente».
Infine secondo Saska Cvetkovska, caporedattore dell’Investigative Reporting Lab in Macedonia e membro del consiglio di amministrazione dell’OCCRP, «il fallimento della leadership politica, come esercitata da Muscat, rappresenta bene l’attuale crisi che sta scuotendo le basi – libertà di parola e stato di diritto – dell’Unione Europea».
It was a busy 12 months in the world of organized crime and corruption. But without further ado, here is our 2019 Person of the Year: https://t.co/oDVXs9EZYI#occrpaward #CorruptActor2019
— OCCRP (@OCCRP) December 27, 2019