La cronaca di questi giorni drammatici è iniziata con l’arresto di Melvin Theuma, che ha poi «vuotato il sacco». Ma come si è arrivati a lui?
Come spesso accade le valanghe originano da un piccolo smottamento, da un tremore impercettibile: un po’ di neve cade da un albero, inizia a scivolare a valle, a rotolare, a diventare una massa sempre più consistente, e infine la valanga travolge tutto.
Nel nostro caso, Peter, uno dei cani in servizio presso l’unità cinofila della polizia e addestrato a trovare ingenti quantità di banconote.
Lo scorso 13 novembre Peter è in servizio come al solito, quando «annusa» il bagaglio di un uomo in partenza per Istanbul. Nel trolley vengono rinvenute banconote per 233mila euro. La cifra non è di quelle che passano inosservate, ed entrano in azione gli uomini dell’unità anti-riciclaggio.
L’uomo del trolley, un cittadino libico, viene arrestato e mette subito gli inquirenti sulle tracce di Melvin Theuma, un noto usuraio, che viene indagato per riciclaggio di denaro sporco.
Ricordate la storia di Al Capone? Gli agenti dell’FBI non riuscivano a trovare nessuno che testimoniasse contro di lui. Alla fine lo incastrarono per tasse non pagate, il punto di partenza che consentì la demolizione del suo impero criminale.
Melvin Theuma, fronteggiato dagli inquirenti, terrorizzato dal finire in carcere, dice: «fatemi avere l’indulto e dirò chi è il mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia».
Il resto, almeno per oggi, è storia nota.
In tutto questo speriamo che a Peter sia almeno arrivato un osso-premio…!