Secondo dati Eurostat Malta investe il 16% del Pil in spesa sociale, contro una media UE del 27,9% (l’Italia investe il 29%).
Gli ultimi dati Eurostat forniscono preziose informazioni per comprendere un’area di spesa che è orgoglio e cordoglio dei paesi dell’unione secondo settori specifici: la Spesa Sociale.
Per chi ama lamentarsi del Bel Paese, ricordiamo che secondo ANSA l’Italia investe circa il 29% del proprio PIL contro il 16% Maltese.
Considerando la media europea di 27,9% nel 2017 tutto sommato possiamo essere ottimisti.
Malta sta invece spendendo meno rispetto al 19,2% che investiva nel 2012, evidenziandosi un calo significativo tra il 2016 e il 2017.
Questo non è un Paese per vecchi
Parafrasando il titolo di un famoso libro e film, cerchiamo di capire come Malta spende per i suoi anziani, disoccupati etc.
Conti alla mano Malta investe 4.800 € a persona, in termini di standard del potere d’acquisto individuale. Essendo la media europea di 8.400 concludiamo che Malta investe la metà.
Al di sotto solo Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania e Romania.
Le buone notizie, per così dire, riguardano la sanità: Malta indirizza il 37,8% contro il 37,1% della media europa.
Decisamente di più invece viene investito in anziani e sopravvissuti, 52,6% mentre la media UE si attesta a 45,8%.
Portogallo e Italia spendono in questo settore il 58%, trovandosi quindi al primo posto.
Per il resto situazione maltese meno rosea: 5,5% su famiglia e bambini e 2,2% in disoccupazione.
Le medie europee in questi settori sono rispettivamente 8,7 e 4,4.
Solo l’1,9% è destinato ad alloggi ed esclusione sociale rispetto alla media UE del 4%.
Uniti ma diversi
Purtroppo, le medie europee mascherano ampie differenze all’interno dell’Unione.
Una media è un dato astratto, bisogna entrare nel dettaglio per comprendere che se la spesa della Francia nel 2017 rappresentava il 34% del PIL mentre in Romania non superava il 14% non si può parlare di omogeneità.
Essere anziano in Danimarca non è come esserlo in Romania, e non ci si riferisce certo a clima e reumatismi.
Qualche dato sulla protezione sociale rispetto al PIL per paese chiarisce le idee:
Danimarca (32%)
Finlandia (31%)
Germania (circa 30%)
Austria, Paesi Bassi, Italia, Belgio e Svezia (29%)
Cipro e Repubblica Ceca (19%)
Slovacchia e Ungheria (18%)
Bulgaria (17%)
Estonia e Malta (16%)
Irlanda, Lettonia e Lituania (15%)
Romania (14%)
Possiamo insomma concludere che essere “uniti” per l’Europa non è ancora sinonimo di “uguali”.
Dislivelli decisamente forti, anche in termini di Protezione Sociale, che non sempre va di pari passo col costo della vita o la presunta ricchezza degli abitanti di un paese.
Tanto per fare un esempio, vedere l’Irlanda al penultimo posto in questa classifica sebbene si tratti di uno dei paesi coi più altri redditi nell’Unione sorprende abbastanza, e forse ci si aspetterebbe di più anche da Malta, trattandosi di una delle nazioni più prossime alla piena occupazione in questo momento.
Fonte: independent