La Banca centrale maltese ha pubblicato uno studio che analizza le disparità economiche tra il 2010 e il 2016.
Secondo uno studio pubblicato lo scorso venerdì dalla Banca centrale maltese la situazione economica delle famiglie maltesi è tutt’altro che rosea. Al crescere dell’economia, aumentano le diseguaglianze. Lo studio si focalizza sull’ineguaglianza di salario e benessere economico fra gli abitanti dell’arcipelago, rivelando che dal 2010 al 2016 la disparità è aumentata.
Sembra infatti che ad un aumento della povertà e con salari sempre più bassi anche il costo della vita sia cresciuto, creando un gap molto più alto delle altre città europee.
Un disagio sofferto maggiormente dalle fasce di reddito più basse, mentre quelle più ricche hanno al contrario diminuito le disuguaglianze.
Secondo la Central Bank il meccanismo finanziario che ruota intorno al mercato immobiliare avrebbe un ruolo centrale nel divario.
L’aumento del costo della vita ha infatti gravato sulle famiglie che necessitano di pagare un mutuo per l’acquisto della prima casa. Tra le famiglie con un maggior benessere economico vi sono quelle che hanno ricevuto eredità o patrimoni.
I più colpiti dal fenomeno sono i nuclei familiari più giovani (16-34), che se da una parte hanno un reddito più alto hanno maturato un debito maggiore negli anni dello studio.
Il debito medio ha infatti subito un’impennata: da una media di 17.122 euro nel 2010 ad una di 40.000 nel 2016. Proprio per un aumento della concessione dei mutui alla fascia di popolazione con reddito medio.
Un divario che non risparmia neanche quei nuclei familiari che hanno ormai estinto il mutuo o possiedono casa.
Le famiglie più anziane sono infatti le uniche a non aver visto un aumento della propria ricchezza perché il valore delle pensioni, conferma la Central Bank of Malta, non è più al passo con l’attuale costo della vita.
Fra le altre conclusioni dello studio, le famiglie la cui persona di riferimento svolge un lavoro autonomo sono mediamente le più benestanti.
Anche un livello di educazione terziario avrebbe un impatto positivo nella distribuzione della ricchezza.