Nonostante la depenalizzazione del 2015, le condanne per possesso di droga sono raddoppiate negli ultimi quattro anni.
La legge sul possesso di droga prima del 2015 prevedeva l’incarcerazione dai 3 ai 12 mesi, più una multa che variava dai 470 ai 2350 euro se processati in tribunale. Il giudizio penale poteva estendere la pena fino a 10 anni con multe fino a 23.500 euro.
Le nuove direttive prevedono una maggiore tolleranza sul possesso di piccole quantità – rispettivamente 3,5 grammi di cannabis, 2 pasticche di ecstasy o 2 grammi di altre droghe. Le multe vanno da 50 a 125 euro e non sono previsti processi in tribunale, se non una detenzione di 48 ore per scongiurare il traffico di droga.
I numeri riportati dal Ministro della giustizia Owen Bonnici riportano che prima del 2015 erano meno di tremila le persone accusate di possesso di droga.
Nel solo 2015 invece, anno della depenalizzazione, ben 475 gli accusati di possesso di droga. Negli anni successivi, una media di 712 persone all’anno. 617 invece gli accusati di traffico di droga.
Questi numeri smascherano la presenza di falle nella normativa per le quali anche un individuo in possesso di 6 grammi può considerarsi un potenziale trafficante. Lo stesso vale per chiunque venga colto nell’atto di condividere una piccola quantità di droga con un altra persona.
Una donna è stata recentemente condannata a 6 mesi di carcere per un possesso di 6,5 grammi di cannabis. La stessa pena è toccata lo scorso settembre ad un giovane di 22 anni dopo aver acquistato e condiviso con un amico due pasticche di ecstasy nel 2016.
Due sentenze che hanno attirato aspre critiche, condivise dall’avvocato e consulente governativo Robert Musumeci che avrebbe chiesto un cambiamento della legislazione.
Mentre infatti fumare uno spinello occasionale potrebbe portarti in tribunale, il Governo sta pianificando la produzione di marijuana su scala industriale. Oltre ad aver legalizzato, se pur in questo caso con molte contraddizioni, l’utilizzo di cannabis per scopo medico.