Il «remote working» è stato sempre un sogno per molti, e negli ultimi anni anche una possibilità, visto il progredire della tecnologia digitale e l’emergere di piattaforme per la condivisione lavorativa.
Sebbene molte aziende offrono ai propri dipendenti la possibilità di usufruire di un certo numero di giorni di lavoro da casa, Cashcow, una società di marketing digitale con sede a Malta, ha deciso di andare oltre, offrendo posti di lavoro da svolgersi totalmente in remoto tutto l’anno. Una novità che vale la pena analizzare.
Il lavoro da casa, a distanza, o comunque il più lontano possibile dall’ufficio
Lavorare da casa? Ok, fantastico. Si può restare in tuta tutto il giorno, ciabattare in giro per casa, allungarsi anche al frigorifero (ok, magari questo va limitato) e riuscire anche a fare qualche lavoretto domestico, una commissione o realizzare cose ben più importanti come andare a prendere i bambini a scuola.
Naturalmente il datore di lavoro potrebbe – come è successo per molti anni – preoccuparsi per un calo della produttività. Ma è così? Che dice «la scienza»?
Nel 2014 il professor Nicholas Bloom, assieme al dottorando James Liang, realizza una ricerca presso un importante call center cinese. I risultati, pubblicati dall’Harvard Business Review, hanno dimostrato che i dipendenti che avevano la possibilità di lavorare da casa risultavano maggiormente produttivi del 13,5% rispetto ai loro colleghi inzeppati dentro ai cubicoli.
Bonus (prevedibile): avevano anche un tasso di soddisfazione maggiore del proprio lavoro e, di conseguenza, minore probabilità di cambiarlo o di saltare sul carro della concorrenza.
Comunque sia, il 2014 risulta essere l’età della pietra quando si parla di un ecosistema dinamico ed in continua evoluzione come quello dell’era digitale. Se allora molte aziende si dimostravano caute fino alla paranoia, oggi le cose sono cambiate. Quanto? Molto, sembra, visto che solo quattro anni dopo, nel 2018, il 56% delle aziende – a livello mondiale – consente forme di lavoro a distanza. O almeno così sostiene una ricerca condotta dalla Owl Labs.
E in quel 56% primeggia – quantomeno a Malta – Cashcow, un’azienda che del lavoro a distanza sembra aver fatto il proprio cavallo di battaglia.
Cashcow, la “mucca da soldi” del marketing digitale
Nel 2017 tre ragazzi finlandesi, Mika, Antti e Kirmo, fondano la Cashcow, una società di marketing digitale. I tre hanno in mente favolosi progetti ma, soprattutto, creare un’azienda per la quale vorrebbero lavorare essi stessi.
Antti Alatalo, il marketing director e cofondatore, la racconta così: «Questo è stato ciò che mi ha originariamente portato nel mondo del marketing online. Volevo avere la possibilità di lavorare da dove volessi». Detto, fatto: Cashcow offre ai dipendenti vantaggi quali giornate lavorative di 6 ore, bonus per alte prestazioni e prospettive di sviluppo professionale. E, indovinate un po’? la possibilità di lavorare quelle 6 ore anche da casa.
Questa piccola rivoluzione ha consentito alla Cashcow di attrarre personale di diverse nazionalità sparso un po’ ovunque per il globo. A quanto pare il lavoro in remoto funziona davvero!
Perché parlare di marketing digitale quando possiamo parlare di Casino Professor?
Un mese dopo la fondazione Cashcow lancia il suo primo prodotto: Casino Professor. Apparentemente un azzardo in un ambiente fortemente competitivo come quello del gaming on-line. Invece, un successo. Casino Professor è un sito web dove gli utenti possono trovare i migliori casinò online, spin gratuiti e casino bonus utilizzando filtri interattivi.
Quale migliore conferma ci può essere del proprio successo, che il vincere un premio? Ed ecco che Casino Professor si aggiudica il Premio miglior esordiente agli iGB Affiliate Awards 2018. Non male per una piattaforma con meno di un anno di vita! Ed un risultato ottenuto con dipendenti che lavorano da casa (ok, non tutti, ma tutti quelli che lo vogliono). Quando si dice le scelte vincenti.
Oggi che Casino Professor è vivo e vegeto, ha vinto premi, ha dimostrato tutto il suo valore (e continua ad essere il prodotto di punta della Cashcow) l’azienda continua a espandersi e a offrire la possibilità di lavorare in remoto. Un’iniziativa che ha anche contribuito anche ad affrontare uno dei problemi più spinosi delle aziende di gaming a Malta, quello di trovare personale altamente qualificato su di un’isola tanto piccola.
In effetti lasciare il dipendente a casa sua, in un’altra nazione europea, si è rivelata (un’altra) scelta vincente.