Polemiche tra laburisti e nazionalisti per la proposta del Governo di finanziare fino al 90% l’installazione di doppi vetri in 38 delle più rumorose vie della città.
«Questa non è una soluzione» ha affermato in una diretta su facebook il parlamentare nazionalista Hermann Schiavone, riferendosi ai 200 euro che gli abitanti di Birzebbugia saranno «costretti» a pagare per l’installazione dei doppi vetri alle finestre.
Il Ministro del Turismo Konrad Mizzi ha ammesso che la città di Birzebbugia ha ampiamente contribuito al benessere economico del paese sia grazie alla centrale elettrica di Delimara che al Porto franco (Freeport), ma ha anche dovuto riconoscere che per i residenti questo ha significato non pochi disagi.
Oggi, sebbene il Governo abbia disattivato i serbatoi di petrolio a favore di un impianto a gas naturale e introdotto delle gru a cavalletto gommato per ridurre il rumore, la gente non ha smesso di lamentare fastidi di genere acustico, per questo motivo il governo ha promesso a tutti i residenti delle 38 strade che ne faranno domanda di pagare il 90% della somma che dovranno spendere per impiantare le finestre con vetri doppi, per un massimo di 2000 Euro per abitazione.
E il governo rincara la dose affermando che migliorerà presto la vivibilità della zona con un giardino che separerà la zona abitata da quella del porto, un parcheggio e uno skatepark. Ma sarà davvero sufficiente a far seppellire l’ascia di guerra a chi da anni attende una reale soluzione al problema?
Il deputato Schiavone non esita a definirla piuttosto un’offesa all’intelligenza degli abitanti.
Non perché le proposte in sé non siano qualcosa di positivo, quanto piuttosto perché appaiono più come un tentativo di raggirare le persone senza risolvere la questione in modo radicale.
Come controproposta, Schiavone ha invece suggerito di far provenire la fornitura energetica col sistema SSP, Shore-to-Ship ovvero l’alimentazione arriverebbe alle navi connettendole direttamente alla rete elettrica terrestre, consentendo così di non dover fare affidamento ai rumorosi generatori.