L’inquinamento è fonte di preoccupazione per il 26,5% dei maltesi, prima posizione nella classifica europea, seguita da Germania e Grecia, rispettivamente con il 24,5% e il 20,3%.
Se in Italia il rapporto Mal’aria di Legambiente aveva registrato nei primi mesi di quest’anno dati preoccupanti per le città del Nord quali Lodi e Monza con Brescia in testa per presenza di polveri sottili nell’atmosfera, a Malta la situazione non è certamente più rosea.
Ovviamente in questo caso le dimensioni contano: le brevi distanze non consentono a chi vive in queste isole di sottrarsi facilmente a polveri, smog e inquinamento acustico a prescindere dal fatto di vivere o meno nella città interessata in quel momento da uno specifico fenomeno.
In Germania e Grecia, il malcontento della popolazione per esposizione all’inquinamento è stato denunciato rispettivamente dal 24,5% e 20,3% dei cittadini, ma Malta col suo 26% si pone decisamente in cima alla classifica.
In una situazione migliore versa il Nord Europa: i dati registrano denunce di esposizione minime per l’Irlanda, e percentuali tra il 6% e l’8% per Danimarca, Finlandia e Svezia.
Difficile determinare se il malcontento sia da collegarsi ad un aumento di produzione e attività in settori quali turismo ed edilizia, proporzionalmente all’incremento del numero di residenti nell’arcipelago.
È certo comunque che Malta non è la sola a lamentare questa situazione in Europa: anche Lussemburgo, Bulgaria, Romania e i Paesi membri del Baltico hanno registrato dati superiori alla media Europea.
C’è da chiedersi se future opere pubbliche quali nuovi ponti e strade di cui certamente Malta necessita faranno innalzare ulteriormente i fastidi legati a questi fattori.