Un 25enne italiano residente a Rabat è finito in carcere dopo essersi rifiutato di pagare i mille euro di cauzione.
I fatti contestati risalgono allo scorso aprile, quando la polizia si è presentata a casa di una giovane coppia di italiani, in seguito a una telefonata anonima che denunciava forti urla e schiamazzi provenienti dall’abitazione dei due.
«Abbiamo litigato e qualcuno ha chiamato la polizia. Ma era solo un banale litigio», ha testimoniato la fidanzata dell’uomo. «Quando la polizia è arrivata — ha aggiunto la donna — ho dato loro la carta d’identità, ma il mio compagno si è rifiutato». L’uomo, che ha affermato di aver studiato legge, ha detto ai poliziotti che non avevano alcun diritto di chiedere i suoi documenti personali.
Il processo si è svolto l’altro ieri, presieduto dal magistrato Consuelo Scerri Herrera, che ha sentito l’accusa spiegare come l’imputato, una volta convocato, si sia rifiutato di recarsi presso la stazione di polizia di Rabat, dicendo agli agenti che «stava a lui decidere se presentarsi o meno».
I poliziotti sono tornati quindi con un mandato di arresto e hanno condotto l’italiano alla stazione di polizia, dove è diventato aggressivo e ha affermato di aver indossato anche lui la divisa.
L’uomo ha dichiarato alla corte di non aver capito perché avrebbe dovuto consegnare documenti alla polizia. «Ero a casa mia e non stavo facendo niente di illegale», ha dichiarato.
Dopo che la corte ha stabilito il rilascio su cauzione dietro il pagamento di mille euro, l’uomo ha immediatamente sollevato delle nuove obiezioni, dichiarando di non avere abbastanza soldi. «Perché devo pagare questo denaro?», ha detto. Avendolo avvisato che il mancato pagamento lo avrebbe portato in carcere, l’uomo ha urlato «Vado all’ambasciata italiana. Non pago niente, sono un uomo libero».
Altri problemi, legati alla consegna del cellulare e alla firma dei verbali, sono sorti in seguito a simili obiezioni.
I tentativi del magistrato di spiegare le condizioni del rilascio su cauzione sono andati egualmente frustrati, perché l’uomo si è rifiutato di prestare attenzone. «Da dove dovrei prendere questi mille euro?», ha appellato la corte, indicando le proprie parti intime.
L’uomo è stato ammanettato dalla polizia e allontanato dall’aula per oltraggio alla corte. La faccenda si è svolta in modo tutt’altro che pacifico. Alla fine anche la fidanzata dell’italiano, che si trovava in aula per testimoniare, è stata allontanata per schiamazzi e comportamento irriguardoso.