Malta ha una popolazione di dimensioni sufficienti a giustificare la fattibilità di un sistema di trasporto di massa sotterraneo?
A partire da questo interrogativo il quotidiano in lingua inglese Malta Today ha sviluppato un interessante approfondimento, con l’obiettivo di mettere in luce le caratteristiche dell’arcipelago in merito a una proposta presa ormai in seria considerazione per dare una risposta significativa ai problemi del traffico: quella della metropolitana.
La popolazione residente di Malta, stando all’ultimo conteggio dell’Ufficio nazionale di statistica alla fine del 2018, è di poco inferiore al mezzo milione: esattamente 493.559 abitanti, in aumento del 20% negli ultimi dieci anni.
Malta sarebbe quindi equiparabile a Lione, la terza città più grande della Francia, che ha un sistema di metropolitana dal 1978. La città è servita da quattro linee, 40 stazioni e una lunghezza totale del percorso di 32 km.
Ma ci sono altre città con popolazioni molto più piccole che utilizzano sistemi di trasporto sotterraneo.
La più corta al mondo è la funicolare sotterranea a linea singola che serve la città israeliana di Haifa. Il Carmelitano, come viene chiamato, iniziò a essere costruito nel 1956 e fu completato tre anni dopo per fornire un collegamento di otto minuti tra le zone marittime della città e le parti superiori del Monte Carmelo.
La popolazione di Haifa è la metà di quella di Malta, e la metropolitana a linea singola corre lungo un binario di 1,8 km con sei stazioni lungo il percorso.
Guardando più vicino a casa, Brescia è diventata la più piccola città europea ad avere un sistema di metropolitana, inaugurato nel 2013: si tratta sempre di una linea singola che copre un percorso di 13,7 km e ha 17 stazioni, per servire una popolazione di circa 200.000 abitanti.
L’esperimento è andato a buon fine, dato che la metropolitana di Brescia ha celebrato il trasporto del suo centomilionesimo passeggero nel marzo del 2019, dopo soli sei anni di attività.
Figurarsi se il tutto non avrebbe buon esito a Malta, dove alla popolazione residente si aggiungono oltre due milioni di turisti ogni anno.
Tuttavia, quando si parla di costi il gioco dei numeri diventa più complicato perché le spese di costruzione e di funzionamento del sistema dovranno riflettersi nel prezzo pagato dal consumatore per il servizio, in un eventuale sussidio pubblico e in un ritorno per gli investitori. Si parla di una cifra intorno ai 3 miliardi di euro.
E su questo servirà fare attenzione, perché se i calcoli portassero a un costo eccessivo per usufruire del servizio, buona parte degli utenti potenziali potrebbe prediligere i mezzi di trasporto tradizionali, rendendo inopportuni gli sforzi economici e i disagi per uno dei lavori pubblici più imponenti mai realizzati nel piccolo arcipelago.