In sei mesi l’agenzia governativa Jobsplus ha condotto 1909 ispezioni a sorpresa che hanno rivelato irregolarità per un lavoratore su cinque.
Con l’economia in crescita e la scarsità di forza lavoro, Malta è costretta a importare lavoratori, qualificati e dequalificati, comunitari ed extracomunitari. Ma sul campo i dati forniti da Jobsplus, l’agenzia governativa per il lavoro, sono allarmanti.
Nei primi sei mesi dell’anno gli otto ispettori del lavoro in forza a Jobsplus hanno effettuato 1909 ispezioni a sorpresa, che hanno riguardato un totale di 4600 lavoratori. Di questi ben 990 sono risultati irregolari. In pratica un lavoratore su cinque.
Secondo quanto dichiarato all’emittente televisiva TVM da Mario Xuereb, dirigente di Jobsplus, «Quasi la metà dei lavoratori irregolari era al lavoro nel settore turistico, prevalentemente impiegati in alberghi e ristoranti. Segue poi il settore dei servizi, delle vendite al dettaglio e quello edile».
Sempre secondo Xuereb «Tra i lavoratori non in regola abbiamo riscontrato anche un certo numero di maltesi e di lavoratori comunitari. I loro datori di lavoro non avevano inviato i moduli per l’assunzione a Jobsplus (in altre parole erano “in nero”, ndt)».
Nei casi citati Jobsplus dà ai lavoratori la possibilità di regolarizzare la loro posizione. Se questo non avviene scatta una sanzione amministrativa.
“Quando una nostra ispezione trova un lavoratore non in regola, parliamo con il datore di lavoro», aggiunge Xuereb. «Il nostro obiettivo come Jobsplus è di parlare con il datore di lavoro e non con il lavoratore perché è responsabilità del primo essere certo che il proprio dipendente sia in regola».