Il commento della Caritas diocesana ai dati statistici pubblicati dal National Statistics Office il 7 agosto scorso, non si è fatto attendere. Secondo l’organizzazione caritatevole il divario tra la parte più abbiente della popolazione e quella più povera, non fa che crescere.
I dati mostrano come nel 2018 erano 76.685 (il 16,8% della popolazione) le persone che vivevano con un reddito annuale di 8.868 euro (739 euro al mese, povertà relativa). Nel 2017 erano 75.516. In un anno l’incremento potrà sembrare trascurabile, appena un +0,1%, ma avviene mentre Malta attraversa un boom economico senza precedenti.
Tra l’altro questo dato si somma alle 16.241 persone (3,5% della popolazione) che, nel 2018, poteva contare su di un reddito annuale di appena 5.912 euro annui (492 euro al mese, povertà assoluta). E nel 2017 erano 12.800, qui l’incremento è stato di un vistoso 2,8%. Chi se la passa così male? Donne, spesso madri single, e persone anziane con la pensione minima.
La Caritas ammette che le misure integrative del Governo come le medicine, trasporto e assistenza domestica gratuite, sono sicuramente benvenute e stanno dando una grossa mano. Ciò nonostante appare evidente come il divario tra le persone abbienti e quelle in povertà assoluta stia crescendo. E sensibilmente.
“Chi è ricco — sostiene la Caritas — sta diventando sempre più ricco, trascinando dietro a sé la classe media del Paese. Ma chi è povero non sta solo restando indietro, sta precipitando. Nonostante una crescita media annuale dell’economia maltese del 6%”.
Secondo la Caritas “tutti hanno il diritto di vivere una vita decente”.