Daniele Proietti ha 28 anni ed è nato a Cuorgnè, un un piccolo paesino piemontese. Dopo la scuola alberghiera ha cucinato in vari ristoranti del nord Italia prima di sbarcare a Malta.
Sei al purgatorio con la punizione che dovrai mangiare sempre lo stesso piatto. L’unica cosa positiva: lo puoi scegliere tu. Quale sceglieresti?
«Carne cruda, olio, sale pepe. La battuta di fassona (da noi si chiama ciapulá) è un piatto leggero e con un sapore delicato, non forte. La fassona è una razza di bovino autoctono Piemontese molto muscoloso e dal manto bianco.»
Perchè hai scelto Malta?
«Sono a Malta per fare impresa. In Italia è troppo difficile per via della burocrazia e situazioni certamente non favorevoli alle aziende. Malta, invece, è un’economia in crescita ed, in più, si trova vicino all’Italia.»
Dove hai cucinato prima di venire a Malta? Dove ti sei formato?
«Ho fatto la scuola alberghiera e ho lavorato in diversi ristoranti nelle regioni del nord Italia. Mia moglie è veneta, ma i nostri figli stanno crescendo qui.»
Quali sono i prodotti tipici della tua regione?
«La nocciola, il formaggio castelmagno, il cavolo verza (si consuma in inverno perchè ha bisogno del clima freddo), il cardo gobbo, la trota, il persico, la carne fassona. Per quanto riguarda la selvaggina abbiamo il cervo, il cinghiale, il fagiano e le quaglie. Un altro prodotto tipico della nostra regione, in particolored del Canavese, è il salame di patata: un salume prodotto con patate bollite e carne di maiale.»
Quali sono le ricette tipiche della tua regione?
«Un piatto molto tradizionale è la bagna càuda. Si tratta di una zuppa a base di aglio ed acciughe che ha bisogno di una lunga preparazione (circa un paio d’ore). La visione comune è quella di un piatto povero, ma in realtà storicamente in Piemonte le acciughe nascono come un prodotto per ricchi: care e difficili da reperire vista la lotananza dal mare. Paradossalmente non è facile trovare la bagna càuda nei ristoranti in Piemonte e, ormai, si prepara solo su ordinazione.
Altro prodotto tipico è la zuppa dei morti, composta da pane vecchio, verza, parmigiano e salsiccia di Bra. Poi, naturalmente, abbiamo il vitello tonnato, la carne cruda all’albese, il caponet ed il tonno di coniglio (si tratta di un coniglio marinato).
Come primi piatti abbiamo gli agnolòt dël plin, polenta consa (polenta condita con formaggio fuso), risotto al Barolo (il nostro vino tipico), Tajarin (tagliatelle all’uovo fatte a mano).
Per quanto riguarda i secondi: agnello Sambuca con i fiori di sambuco, bollito misto, brasà (brasato al Barolo), cappone e la finanziera che è zuppa di interiore, midollo oseo, creste di gallo, funghi e cetrioli. Poi abbiamo lumache di Cherasco, porcini fritti, rane di risaia fritte in pastella o in umido, ghërsin (robatà o stirà).
Concludendo con i dolci abbiamo la panna cotta, lo zabaione e le pesche ripiene. Alcuni piatti tradizionali li cuciniamo nella tofeja che è un tipo di pentola in terracotta tipicamente piemontese.»
A proposito, qual è il piatto tipico di Natale?
«Il giorno di Natale, come antipasto, mangiamo le castagne caramellate (maron glacè) avvolte nel lardo, poi agnellotti di carne, bollito e cappone. A Santo Stefano si mangia, invece, la merenda sinoira (della sera) che è una specie di aperitivo.»
Qual è il tuo piatto italiano preferito?
«I pizzoccheri alla valtellinese: una ricetta del nord Italia (Lombardia) composta da pizzoccheri, cavolo verza, aglio, burro e ricoperti da diversi tipi di formaggi.»
Qual è il tuo piatto preferito a Malta?
«A Malta adoro le lumache: sono fantastiche!»
C’è un piatto piemontese che è facile trovare in giro per il mondo?
«I grissini torinesi hanno una risonanza internazionale così come la panna cotta. Non dimentichiamoci però il celebre tartufo ed il nostro vino rosso Barolo, molto diffuso anche all’estero.»
(Il Grappolo Triq Il-Korp Tal-Pijunieri, San Pawl il-Baħar)