Sabato 20 luglio la polizia ha rinvenuto dei resti umani sul fondo di uno dei fossati che circondano Valletta, a due passi dal Phoenicia Hotel e dal City Gate, la porta di accesso principale alla città
Un sabato come un altro, un fossato come un altro dei tanti che circondano Valletta, la «città per gentiluomini, costruita da gentiluomini». Ma il velo di normalità cade come un sacco vuoto quando, nel pomeriggio, squadre della polizia sono viste perlustrare il fossato, per poi recuperare vari oggetti con l’ausilio di una benna meccanica. L’interesse dei curiosi diventa morboso quando sul posto arrivano gli uomini della polizia scientifica. L’area viene transennata e le tende bianche dell’equipe forense erette sotto il sole al tramonto.
Alla sera i media annunciano che dei resti umani sono stati trovati nel fossato, ancora non si sa se nascosti o meno in più valige (e quindi il corpo, prima di essere nascosto, sarebbe stato fatto a pezzi). E trapela anche un nome, associato a quelle povere spoglie: Charlene Farrugia, una ragazza di St Paul’s Bay, scomparsa all’età di 25 anni proprio a Valletta, nel 2008.
La ragazza — se di lei si tratta — fatta a pezzi e abbandonata in un fossato accanto al quale sono transitate milioni di persone. Un viavai quotidiano di turisti e residenti attraverso il City Gate di Valletta, ridisegnato da Renzo Piano e cantierizzato tra il 2011 e il 2014. Le squadre di operai a pochi passi da quelle ossa tristi. Anche il restyling della Fontana dei Tritoni, con il lancio di Valletta Capitale Europea della Cultura 2018, ha avuto luogo forse a venti metri da quel fossato maledetto, un tempo parcheggio dei pendolari che si recavano a Valletta, e interdetto all’accesso del pubblico da anni. Infine, a due passi, sorge una delle strutture ricettive più esclusive di Malta, il Phoenicia Hotel, ristrutturato da poco, e “must” delle cerimonie della classe media maltese. Si ballava letteralmente sul cadavere.
Come si sia arrivati esattamente al ritrovamento è, per il momento, speculazione. Voci di corridoio, soffiate della polizia. Sembrerebbe che a mettere gli inquirenti sulla giusta pista sia stato un uomo arrestato all’inizio della settimana per una rapina a mano armata presso un supermercato Convenience di Gzira. Che sia lui l’assassino, o che abbia semplicemente deciso di confidare agli agenti qualcosa che sapeva per avere uno sconto di pena, per ora non lo sappiamo.
Molte domande troveranno risposta nei prossimi giorni, quando le ossa di quelli che sembrano essere i resti di Charlene Farrugia, saranno finalmente messi a riposo. E che giustizia sia fatta.