Gli operatori del gaming che hanno contestato l’estensione per 64 anni della concessione del casinò Dragonara agli attuali gestori, stanno valutando l’opportunità di intraprendere azioni legali per una presunta violazione delle norme sugli aiuti di Stato.
Tra gli imprenditori del settore, secondo indiscrezioni, è stato diffuso un memorandum sugli aspetti legali che potrebbero motivare la concessione, approvata in Parlamento sia dal Partito Laburista che dai nazionalisti, come una potenziale violazione delle norme sugli aiuti di Stato.
Fonti laburiste avrebbero fatto emergere, inoltre, che la concessione non è stata discussa all’interno del Consiglio dei Ministri, e che il presidente dell’ente governativo Casma Ltd, proprietario di Palazzo Dragonara, si sarebbe dimesso di recente per evitare di firmare la concessione.
Il presidente in questione è Edward Gatt, noto avvocato, forse scettico in merito all’estensione di una concessione senza gara pubblica o la raccolta di manifestazioni di interesse. Gatt, come riporta Malta Today, si è dimesso da presidente Casma il 29 aprile, e da allora il governo non ha nominato alcun sostituto.
Ripercorrendo la vicenda, il casinò è stato concesso in affitto alla compagnia Dragonara Gaming nel 2010, per un periodo di dieci anni. A un anno dalla scadenza, ecco che una mozione presentata ministro dell’economia Chris Cardona in Parlamento per l’estensione del contratto con gli attuali gestori per i prossimi 64 anni ha avuto approvazione unanime, senza che nemmeno sia stata discussa nelle commissioni o in aula.