Nessuna vittima oggi a Mellieha, quando alle 6 del mattino un palazzetto di quattro piani si è accartocciato su se stesso, crollando sul fondo degli adiacenti scavi di un cantiere. Un miracolo: una madre con il piccolo figlio che abitavano in uno degli appartamenti stavano partendo proprio in quel momento, l’aereo che rullava sulla pista. Il velivolo è stato fermato, la donna e il figlio fatti scendere, poi la corsa in ospedale a trovare la madre, uscita illesa dal crollo, svegliatasi in una stanza a cui mancavano due lati.
Immaginate di partire per tornare alla casa natia, mentre quella adottiva scompare nella polvere con tutto quello che pensavate di avere e che non avete più.
Benvenuti a Malta, una piccola-grande nazione con i piedi d’argilla, come le fondamenta delle case. Anzi no, quelle in genere non si fanno proprio.
Poco più di un mese fa, a Guardamangia, un edificio di tre piani si è accartocciato su se stesso. Anche in quel caso, il miracolo: dieci minuti prima un inquilino, allarmato da improvvise crepe che si stavano aprendo sulle pareti, ha fatto uscire tutti. Sarebbe stato un massacro.
Ma una nazione moderna e un Paese con una crescita costante del 5% annuo non può fare affidamento sui miracoli. In un settore così strategico per l’economia e per la vita delle persone serve una rigida regolamentazione. Che non arriva, anzi.
Poco più di un mese fa, di fronte alle macerie di Guardamangia, di fronte a case strapagate e a famiglia diventate senzatetto dal giorno alla notte, Sandro Chetcuti, il potente leader dei costruttori, disse «a volte un incidente è solo un incidente». Seguito a ruota dal premier Muscat: «Questo incidente non va utilizzato per condannare una categoria [i costruttori]».
Le recenti elezioni europee hanno segnato nuovamente il trionfo del Partito Laburista di Muscat, la sconfitta sempre più netta dei nazionalisti e la marginalità dei movimenti ambientalisti. I maltesi sembrano soddisfatti della situazione attuale, e nessuno può biasimarli, le contingenze economiche e la lungimiranza strategica dei laburisti sta facendo letteralmente arricchire migliaia di persone.
Ora Muscat e il suo Governo sono di fronte a una sfida fondamentale, regolamentare il settore edilizio. È il gioco il futuro di Malta, la salute dei suoi cittadini e la vita – letteralmente – di centinaia di persone. Il premier Muscat riuscirà a divincolarsi dall’abbraccio della potente Malta Developers Association e del suo leader Chetcuti? Chi vincerà il braccio di ferro?