L’ombra di una società maltese aleggia sul fallimento di Mercatone Uno.
Lo storico marchio di supermercati, nato a Imola alla fine degli anni Settanta, dal mese di agosto del 2018 era finita sotto controllo della Shernon Holding Srl, società milanese controllata al 100% dalla maltese Star Alliace Ltd.
Ma di cosa si occupa questa azienda registrata a Malta? E dove opera?
L’Associazione Fornitori Mercatone Uno A.S., nata a Bassano del Grappa (Vicenza) per tutelare le imprese vittime di insolvenze, ci ha fornito l’indirizzo presso cui è registrata Star Alliance Limited: Edgar Bernard Street 2, Gzira.
Il dato è stato recuperato nei mesi scorsi da un rapporto di Cerved Group, agenzia di informazioni commerciali che valuta la solvibilità e il merito creditizio delle imprese, e nel caso specifico della “milanese” Shernon Holding. Qui abbiamo un estratto.
Abbiamo raggiunto allora il luogo di questa sede, senza trovare nessuna traccia dell’azienda in questione. Nessuna insegna, nessun campanello con indicazione del nome, e nessun civico numero “2”. Triq Edgar Bernard, nel lato delle cifre pari, parte dal numero 6. Star Alliance, quindi, almeno fisicamente sembra non esistere.
In corrispondenza del posto in cui dovrebbe essere ubicata, si vede questa palazzina, con un bar al piano terra e alcuni appartamenti al primo piano.
Anche sul web non risulta traccia sull’attività di questa Star Alliance, se non la presenza del suo nome rilevata in qualche banca dati di aziende con sede a Malta.
Di tangibile, come dichiarato al Corriere di Malta dal direttore dell’Associazione dei fornitori William Beozzo, c’è soltanto un fallimento dichiarato dal tribunale di Milano, che ha portato alla chiusura di 55 punti vendita da un giorno all’altro fermando una voragine che in soli sei mesi ha generato debiti per 80 milioni di euro, fino a lasciare a casa 1.860 lavoratori.
Ma non solo: sono state a messe in crisi anche 500 piccole e medie imprese fornitrici disseminate in tutta Italia e vittime di pagamenti non saldati, anche per forniture di importi elevati, per un totale di 250 milioni di euro e un indotto che, considerando i dipendenti di queste stesse aziende e le loro famiglie, arriva a coinvolgere fino a 10 mila persone.
Nel frattempo, vista la situazione di emergenza, il Ministero dello Sviluppo Economico italiano ha anticipato a lunedì 27 maggio il tavolo ministeriale, già previsto inizialmente per il 30 maggio, con l’obiettivo di trovare una via d’uscita a una situazione estremamente delicata.
Sul fronte giudiziario, il sospetto è che Star Alliance sia l’ennesimo nome di facciata utilizzato per operazioni illecite, sfruttando il campo fertile lasciato dalle leggi fallimentari italiane e da Malta, un paese che da alcuni anni è al centro di polemiche e nel mirino dell’Unione Europea per gli scarsi sforzi compiuti nella lotta al riciclaggio di denaro.