La qualità di vita a Malta potrebbe ridursi nel prossimo futuro a causa di una popolazione in costante aumento: lo sostiene il docente di geografia antropica dell’Università di Malta, Prof. John Schembri.
La principale preoccupazione dell’accademico, come riportato dal quotidiano in lingua inglese Malta Today, riguarda un’enorme densità di popolazione accompagnata da una distribuzione iniqua della ricchezza.
Schembri paragona Malta a una grande città metropolitana, che contava ben 67.000 residenti stranieri, pari al 14,1% dell’intera popolazione, nell’ultimo censimento del 2011. Spetta ora al prossimo censimento del 2021 indicare l’aumento di questa fetta di stranieri, nonostante la maggior parte dei migranti economici a Malta faccia ritorno a casa dopo un periodo di qualche anno.
Resta comunque il problema di una densità elevata nel rapporto superficie/abitanti a cui Malta è sempre stata abituata storicamente, confermandosi di gran lunga la più alta in Europa con circa 1.300 abitanti per chilometro quadrato, ma che nei prossimi anni potrebbe diventare insostenibile.
Ad aggravare le condizioni generali di vita sarebbe in particolare il dato riferito al numero di stanze per abitante, recuperato sempre in fase di censimento chiedendo ad ogni famiglia il numero dei componenti e il numero di stanze nella loro abitazione.
Se già nel 2011 oltre 5.000 persone vivevano in case con un numero di stanze pari a quello delle persone che vi abitavano, il dato del 2021 potrebbe essere scioccante: fino a cinque o sei persone per stanza nelle aree più popolate. Un numero che secondo l’esperto metterebbe in crisi la qualità della vita delle persone che vivono a Malta, soprattutto le meno facoltose, dal punto di vista sociale, igienico e ambientale.