Guardamangia (Tal Pietà) ore 22.40 di mercoledì 24 aprile, si aprono paurose crepe nei muri di un palazzo di tre piani. Un inquilino dà l’allarme e in pochi minuti quattro famiglie sono per la strada. Dieci minuti dopo il palazzo cede, producendo lesioni strutturali gravi che ne decretano l’inagibilità.
È molta la paura ma per fortuna non si registrano vittime, nonostante un intero lato del palazzo non esista più, le camere con i mobili e i beni delle famiglie, esposte alle intemperie e agli sguardi attoniti dei curiosi.
Sotto accusa l’adiacente cantiere di un palazzo in costruzione, con le macchine scavatrici che lavorano senza sosta per costruire le fondamenta, addossate a vecchi palazzi malcostruiti.
E mentre i sopravvissuti, sgomenti, lamentano di aver perso tutto e di non avere più un tetto sulla testa, si accendono le polemiche sulla cantieristica maltese. Oggi un architetto governativo ispezionerà il sito per stabilire le cause del crollo, ma i residenti hanno già deciso: la brama senza scrupoli di chi, per arricchirsi, non guarda in faccia a nessuno. E poteva essere una strage.