I prezzi delle case sono hanno registrato aumenti tra il 20 e il 25% nel corso del 2017.
Il dato, ripreso dall’emittente di Stato maltese TVM, arriva dallo studio sul mercato immobiliare che annualmente viene commissionato dall’associazione dei costruttori maltesi all’istituto di statistica privato KPMG.
Sempre secondo lo studio, nell’anno preso in esame il settore edile ha portato 2 miliardi e 560 milioni di euro alla ricchezza totale del Paese: un valore aumentato del 9% rispetto all’anno precedente, pari a un contributo del 13,5% sull’economia generale.
Nonostante l’espansione del mercato, il contributo all’economia maltese rispetto al 2016 è in lieve calo (- 0,5%), a dimostrazione di come l’andamento dell’economia in generale non dipenda esclusivamente dalla costruzione di case, e di come altri settori abbiano registrato una crescita addirittura superiore.
Eppure Sandro Chetcuti, Presidente dell’associazione dei costruttori Malta Developers Association, cerca di dare centralità all’edilizia e all’immobiliare come traino dell’economia nazionale, a partire dai 37 mila posti di lavoro che ad oggi riesce a coprire il settore.
Il monito dei costruttori al Governo è evidente: non condizionare il libero mercato con vincoli e restrizioni. Ma il Primo Ministro, Joseph Muscat, che fino ad oggi ha sempre risparmiato la mano pesante per garantire l’accesso a un’abitazione anche alle fasce economicamente più deboli, invita gli stessi immobiliaristi a non farsi prendere la mano con le speculazioni. Perché se la situazione andasse fuori controllo in termini sul piano sociale, il Governo potrebbe intervenire per ristabilire degli equilibri ad oggi molto precari.