A breve potrebbero esserci interessanti novità per la comunità russo-ortodossa maltese. Al momento i circa 200 fedeli non hanno un proprio luogo di culto e la comunità celebra la messa presso le chiese cattoliche dell’isola.
La Chiesa Ortodossa di Malta ha fatto domanda per la costruzione di un edificio di culto a Kappara. Le chiese cattoliche spesso non hanno le caratteristiche necessarie per le funzioni ortodosse, come ad esempio la separazione dell’altare dal resto della chiesa. Inoltre, senza disporre di un proprio edificio, è impossibile per la parrocchia di San Paolo Apostolo – questo il nome della parrocchia ortodossa maltese – avere un proprio sacerdote in pianta stabile. Oggi le messe vengono celebrate solo quando i sacerdoti provenienti dall’estero visitano l’isola, circa 10 volte all’anno.
I residenti di Kappara però non sono entusiasti dell’idea e si oppongono alla costruzione del nuovo edificio di culto. Il tradizionale stile delle chiese ortodosse russe, e nello specifico questo progetto che prevede una guglia alta 26 metri, non si integrerebbe – secondo gli abitanti – con lo stile architettonico della zona residenziale scelta per la costruzione. Oltretutto, affermano, sorge a ridosso dell’habitat protetto di Wied Għollieqa, tanto che si sta studiando un’obiezione congiunta da inoltrare all’Authority per la pianificazione urbanistica.
In effetti, come spiega Nature Trust Malta, che è responsabile per la gestione di Wied Għollieqa, la zona rientra tra quelle a protezione speciale per quanto riguarda lo sviluppo in altezza. L’edificio di culto risulterebbe disturbante visivamente, oltre ad incrementare traffico, inquinamento acustico e luminoso andando a rovinare il delicato equilibrio ambientale della riserva.
La domanda di costruzione, aperta fino all’11 settembre a consultazione pubblica, deve ancora essere valutata dagli enti deputati delle pubbliche amministrazioni. Il comitato consultivo sulla progettazione ha espresso preoccupazione su quanto valutato, e gradirebbe una modifica per rendere l’edificio maggiormente integrato con l’architettura locale, pur conservando le caratteristiche tipiche di una chiesa ortodossa russa. Dal canto loro, dalla comunità ortodossa sull’isola rispondono di non essere stati ancora contattati dai residenti e sperano di non creare problemi alla comunità.