Esclusivi prodotti artigianali, degustazioni gratuite, show cooking e molto altro ancora in questo speciale appuntamento di tre giorni con il gusto targato made in Italy.
In arrivo la seconda edizione di “Italian Taste Event Aprile 2019” che si svolgerà nelle giornate di sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 aprile presso il Valletta Food Market (conosciuto anche come Is-Suq Tal-Belt) situato nel cuore della capitale.
Ad accogliere il pubblico ci saranno trenta espositori di eccellenze italiane che offriranno degustazioni gratuite di prodotti gastronomici selezionati presentati in anteprima al pubblico maltese e locale.
L’evento, quest’anno più goloso che mai, vedrà una sezione dedicata completamente agli show cooking. I visitatori potranno così perfino degustare le pietanze in fiera in abbinamento con altri prodotti, sempre d’eccellenza.
Inoltre, l’altra grande novità dell’edizione di Italian Taste Event di quest’anno è introduzione di una giornata dedicata solamente ai professionisti di settore. Lunedì 8 aprile sarà infatti riservato agli chef della ristorazione maltese, ai buyer, ai distributori ed ai professionisti del settore alimentare, a testimonianza di un interesse sempre più crescente verso i prodotti italiani di qualità.
Ecco il link per partecipare all’evento: http://bit.ly/ItalianTasteEvent
PARTECIPA AL CONCORSO!
Per l’occasione il Corriere di Malta, in collaborazione con Italian Cuisine Academy, ha messo in palio un gustosissimo premio. Tra tutti coloro che condivideranno questo post Facebook entro martedì 19 marzo (compreso), verrà estratto a sorte un vincitore che si aggiudicherà una speciale selezione di prodotti artigianali presenti in fiera.
ED INOLTRE…
Vi segnaliamo un’altra speciale e golosa iniziativa organizzata da Italian Cuisine Academy. Per saperne di più, cliccate su questo link: http://bit.ly/ItalianCuisineAcademy
Ed è proprio Salvatore Piccione, organizzatore di Italian Taste Events, a rilasciarci una speciale intervista in cui ci parla di sé e ci racconta le origini di questi appuntamenti con il gusto che hanno l’obiettivo di mettere in risalto le eccellenze culinarie italiane.
Titolare di un celebre ristorante situato a Marsaxlokk ed un’altra attività ristorativa nel mercato di Valletta, dedito alla cucina ed alle materie prime di qualità, ambasciatore del gusto: cosa significa per Salvatore Piccione il termine “Eccellenza italiana”?
«Eccellenza italiana per me significa la cucina, ossia ciò per cui l’Italia è conosciuta e riconosciuta in tutto il mondo. Dalla selezione delle materie prime fino alla conclusione della pietanza dove termina il ruolo della materia stessa: è la qualità del prodotto che da prestigio al piatto.
Molto spesso, soprattutto negli ultimi anni, sentiamo parlare di “slow food”, “biologico” e così via, ossia di prodotti che corrispondono a determinate caratteristiche qualitative ed alimentari. Non dimentichiamo che siamo stati noi italiani i primi ad avere questo genere di prodotti e ad utilizzarli in cucina».
Da dove nasce l’idea di creare una serie di appuntamenti fissi chiamati “Italian Taste Events”? Qual è l’obiettivo di questa manifestazione?
«Vivo a Malta da 16 anni. In tutto questo tempo ho avuto modo di assistere ai cambiamenti avvenuti sull’arcipelago maltese e di conoscere la tipologia di mercato agroalimentare presente.
Negli ultimi tempi anche quì è iniziata ad emergere l’importanza di un’alimentazione sana, che mette al centro il benessere della persona. Sulla base di queste considerazioni nasce Italian Taste Events, per permettere alle persone di entrare in contatto con prodotti di eccellenza qualitativa.
L’obiettivo della manifestazione, quindi, è quello di far conoscere i prodotti artigianali italiani alla popolazione locale, permettendo che essi vengano acquistati dai buyer locali e che permangano sull’arcipelago maltese».
Cosa si deve aspettare – o non aspettare – chi parteciperà all’evento del prossimo 6/7/8 aprile e perché sarà un appuntamento irrinunciabile?
«Il pubblico avrà l’opportunità di degustare e conoscere prodotti artigianali selezionati che attualmente non sono presenti a Malta. Ciò che non si dovrà aspettare saranno quindi i prodotti commerciali, appartenenti alla grande distribuzione.
Le giornate di sabato 6 e domenica 7 aprile saranno dedicate al pubblico locale, ai residenti ed ai turisti che potranno sperimentare e persino acquistare i prodotti italiani presenti in fiera.
Lunedì 8 aprile, invece, sarà dedicato agli addetti del settore: buyer, ristoratori, chef che lavorano presso hotel e professionisti nel campo della ristorazione, avranno modo di incontrarsi, di creare connessioni e scambi, una sorta di evento b2b».
Vivi sull’isola da molto tempo ed hai una piena visione del panorama culinario del paese, non solo come consumatore ma, soprattutto, come esperto di settore. Quali sono i cambiamenti avvenuti e come ti sei adattato?
«Il popolo maltese ha una cultura enogastronomica legata alla precedente dominazione inglese ed influenzata dagli arabi, con qualche accenno italiano, più connesso al mediterraneo. Nonostante tutto, quando mi sono trasferito qui è stato piuttosto semplice adattarmi poiché ho avuto la fortuna di trovarmi molto vicino a Donnalucata, il mio paese d’origine (nei pressi di Ragusa).
I rapidi e frequenti collegamenti Sicilia – Malta via mare mi hanno sempre consentito di importare prodotti freschi dalla Sicilia per ben tre volte a settimana.
Ai miei clienti offro pietanze composte da prodotti che vengono colti la mattina e serviti in tavola la sera stessa. A livello locale, invece, sfrutto la stagionalità dei prodotti presenti: la zucchina tonda maltese, la fragola di Mgarr, il formaggio gozitano Gbejna ed il miele delle api nere, presidio slow food maltese. Inoltre, mi avvalgo della collaborazione con buyer, professionisti ed importatori maltesi.
La mia cucina è basata per il 90% da pesce e, trovandomi a Marsaxlokk, storico villaggio di pescatori, non fatico di certo a trovarlo. Importo solamente i frutti di mare (cozze e vongole) ma solo perché qui non sono presenti gli allevamenti».
La cultura dell’alimentazione e l’attenzione verso il cibo che hanno preso piede negli ultimi anni hanno influenzato e modificato la percezione del consumatore verso le materie prime e, di conseguenza, è cambiato anche l’approccio di chi fa ristorazione. Che valore dai alla formazione professionale nell’ambito della ristorazione?
«Penso sia fondamentale e quanto più urgente parlare della formazione delle figure professionali nel settore alimentare.
Rispetto a molti anni fa, il mercato culinario maltese è cambiato e anche qui nasce sempre più l’esigenza di professionisti del settore che abbiano le giuste conoscenze e competenze. Il nostro lavoro si svolge in maniera rapida: si acquista materia prima, la si trasforma e la si rivende. Nel mezzo c’è però la fase della trasformazione del prodotto ed è lì che avviene la magia, ciò che fa la differenza tra un buon piatto ed un cattivo piatto. Ci sono delle procedure e degli iter molto precisi da rispettare, bisogna avere riguardo dei tempi, delle modalità, di ogni singolo dettaglio.
Per farlo è fondamentale essere formati e sempre informati, ed avere una totale cura della materia perché ciò significa avere rispetto non solo del cliente, ma della figura dell’essere umano».