L’ingresso di extracomunitari nel mercato del lavoro a Malta dovrebbe essere limitato a lavoratori altamente qualificati.
L‘avvertimento arriva dall’associazione sindacale UHM Voice of the Workers, convinta che una presenza eccessiva di manodopera a basso costo porterebbe un impatto negativo sui livelli salariali.
Secondo Josef Vella, leader di UHM, i lavoratori stranieri a basso reddito non andrebbero espulsi dall’oggi al domani, ma sarebbe necessaria l’attuazione progressiva di un principio di “parità di retribuzione per posti di lavoro dello stesso valore“, onde evitare di penalizzare i cittadini maltesi che non potrebbero permettersi una vita dignitosa con la stessa retribuzione considerata invitante da altri.
Dalle pagine del Times of Malta Vella ha quindi avvisato che l’economia maltese non potrebbe sostenere nel lungo periodo un afflusso di lavoratori stranieri a basso reddito: la conseguenza sarebbe un freno incessante alla crescita dei salari minimi rispetto al resto d’Europa, e ad una progressiva crescita della povertà, oltre che di tensioni sociali.