Leonardo Barilaro è musicista, ricercatore all’Institute of Aerospace Technologies dell’Università di Malta, istruttore di arti marziali, apneista e fotografo, ma è soprattutto una persona splendida, sorridente, umile e generosa che ci ha concesso un’intervista dai toni informali, durante una pausa dai suoi numerosi impegni, tra i quali, l’imminente esibizione presso St James Cavalier, con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura.
Quanto tempo hai dedicato a questo progetto? Quando è nata l’idea di SeaSharp?
«L’idea è nata poco dopo essere arrivato a Malta, posso dire che è il risultato di questi tre anni sull’isola. Ho dedicato molto tempo alla mia ricerca personale che molto spesso coincide con la ricerca musicale: qui ho composto Seed (il seme n.d.r.) che suonerò, volutamente, nel momento centrale del mio concerto: questo brano mi ha fatto capire quale era la strada che volevo percorrere e in un certo senso è questo pezzo che ha fatto nascere in me l’idea di SeaSharp. È un brano per pianoforte e synth: dopo averlo scritto ho chiarito con me stesso che gran parte del mio concerto doveva essere ideato proprio per pianoforte e synth. Solo tre brani infatti sono esclusivamente per pianoforte, proprio per scelta, mentre due pezzi, in particolare, sono stati pensati per pianoforte preparato (ma uno di questi ha anche il synth ), dove si altera in modo analogico il suono del pianoforte attraverso degli strumenti particolari».
Come sei arrivato all’idea di SeaSharp?
«La radice del concept del lavoro è nel titolo, mi sono divertito a ‘scavare’ e trovare la connessione con il suono delle parole in inglese. Per SeaSharp si intende il mare limpido e cristallino: ho sempre amato descrivere il mare come metafora e simbolo del percorso di vita. Ma SeaSharp è anche il do diesis che in inglese si scrive c# e si pronuncia allo stesso modo di sea sharp. Dal punto di vista musicale fa riferimento al concept , anche se i brani hanno diverse tonalità. In ogni caso i temi di tutti i brani che durante il concerto suonerò per primi, riappariranno alla fine variati, modificati, filtrati, proprio come un’evoluzione. Ma l’evoluzoine non è solo quella musicale, ma è quella che abbiamo in noi stessi, noi, come persone. Nell’arte, in quasiasi forma, l’autore di base racconta se stesso, anche nei casi estremi di astrazione. Uno degli aspetti più belli della musica è che poi ognuno legge con i suoi occhi, interpreta in base alla sua persona. È vero dunque che io racconto me stesso nelle varie storie dipinte in ogni brano (che poi sono collegate alla principale, perchè appunto è la mia vita), ma ognuno vi si aggancia con il proprio sistema di conoscenze e di sensibilità a diversi livelli. Quello che provo a trasmettere è il concetto circolare che va ad evolversi come la vita. Infine con il termine SeaSharp mi riferisco alla vista, al vedere le cose in modo chiaro. Anche qui si gioca con il suono delle parole: Sea diventa See. Un occhio quindi che vede bene. Io lo definisco occhio ibrido, in senso prettamente scientifico: l’occhio umano vede solo la luce visibile, ma esiste anche il lato infrarosso, il lato a raggi x, questo per spiegare che in realtà quello che vediamo è solo una parte. Anche quando conosciamo una persona prima di andare in profondità ci vuole del tempo: l’occhio ibrido rappresenta il concetto di un occhio che non si ferma solo sulla superficie. Non possiamo solo fermarci alla luce visibile, ma capire che la visione è data, come nelle foto straordianarie di galassie o stelle, dall’unione di più spettri: visibile, ultravioletto, infrarosso… fino a quando ottieni la visione d’insieme».
È intuibile dalle tue parole come SeaSharp rappresenti un momento della tua vita traslato in musica. Capire la musica non è sempre semplice, specie per i profani. Cosa ti piacerebbe che arrivasse al tuo pubblico? Quanto è importante secondo te la percezione della tua musica in chi ti ascolta?
«Quello che conta per me è riuscire a trasmettere qualcosa in chi mi ascolta: cosa sia quel qualcosa, ho imparato nel tempo che non è un fattore di primaria importanza: sarebbe troppo presuntuoso o addirittura egocentrico pretendere che arrivi esattamente il mio messaggio. Non credo molto a chi punta sul pubblico imponendo in modo esplicito le proprie storie personali. Non credo che le mie vicende personali debbano essere più importanti di quelli di qualcun altro, soprattutto di chi mi ascolta; a livello musicale mi interessa provocare emozioni, è inevitabile che un mio brano possa essere frainteso o che comunque che arrivi solo una percentuale di quello che era mia intenzione trasmettere, ma a livello vibrazionale, ciò che si va a toccare è a livello di subconscio. Mi piace anche vedere e considerare SeaSharp come un esperimento di meditazione in musica: ma anche spaesare un po’ chi ascolta, vado infatti a sfidare i confini di quella che è la musica neoclassica, contemporanea, progressive metal, elettronica: c’è tanto, davvero: davanti a un pubblico non per forza “tecnico” vado a toccare diversi aspetti; la mia è quasi una sfida ai generi musicali e credo sia impossibile che tutti siano felici di tutto. L’importante, ripeto, è che la mia musica non lasci indifferenti».
È la prima volta che ti esibisci al di fuori della tua nazione?
«Ho suonato e portato la mia musica in Germania, Inghilterra, Olanda, Turchia e anche alla base spaziale di Esrange in Svezia. ma è a Malta che per la prima volta presento SEASHARP nella sua pienezza e nella sua forma completa. Una premiere a tutti gli effetti che ho l’onore di presentare venerdi prossimo a Valletta, nello Studio B di Spazju Kreattiv».
Malta nella prospettiva degli italiani, negli ultimi anni, è cambiata tanto: fino a un decennio fa si veniva qui a lavorare da specializzati, cercando quel lavoro particolare che l’Italia non riusciva ad offrire. Adesso gli italiani si spostano per qualsiasi lavoro e la loro presenza sull’isola, in poco tempo, si è moltiplicata: quanti italiani ti aspetti di vedere al tuo concerto?
«Sono curioso di saperlo. Io penso che Malta sia il paese multiculturale per eccellenza e mi aspetto un pubblico variegato. Quando mi sono esibito in Turchia, lo scorso giugno, sono rimasto sorpreso dal mix culturale degli spettatori. Immagino che a Malta, in maniera ancora maggiore, il pubblico rispecchierà il campione statistico della popolazione».
INFO EVENTO
Evento: ‘SeaSharp’
Artista: Leonardo Barilaro
Tipologia: concerto innovativo per pianoforte e synth
Data: 15 febbraio 2019 – h.20.30
Luogo: St. James Cavalier Centre for Creativity – Spazju Kreattiv (Valletta)
Biglietti (acquistabili anche online): 8€ / 5€ per studenti e over 65
Link ufficiale: www.kreattivita.org/en/event/seasharp/
Sito: www.nullodiesinenota.com
Link SeaSharp Video promo: