La “nostalgia degli anni che furono” colpisce sempre più persone di una certa età in questi tempi di stress e crescenti incertezze. E ha messo al tappeto perfino un grande wrestler, Edward John O’Shea.
Per chi non lo conosce, O’Shea è oggi un pensionato britannico di 74 anni, mentre in passato è stato protagonista di una brillante carriera nel mondo del wrestling, incrociando il suo destino con quello di Malta.
Già, perché alla fine degli anni ’50, tra un combattimento e l’altro sul ring, il campione ha conosciuto Rose Borg, donna maltese originaria di Sliema, trasferitasi con la famiglia nel sud di Londra, a due passi dalla casa sua. I due si sono incrociati, conosciuti, fidanzati, e hanno fatto il loro primo viaggio insieme a Malta nel 1963 per visitare i luoghi dove era cresciuta la sua amata.
Sei anni più tardi i due sono tornati da marito e moglie e a partire metà degli anni ’70 sono tornati regolarmente, dopo aver acquistato una casa a Paceville. Così Edward ha visto l’isola cambiare nel tempo e oggi ha condiviso il suo ricordo nostalgico, con l’amaro sapore del presente, in un’intervista al Times of Malta.
Dell’isola che fu, il wrestler ricorda il calore e la cordialità delle persone, i bambini che correvano per strada, gli incontri con le famiglie del vicinato fuori dalla porta di casa. Oggi, secondo O’Shea, Malta è cambiata, in peggio. La colpa? Dei soldi.
Soldi che hanno reso le persone più ciniche e avide, e che hanno trasformato un paesaggio di casette a schiera in un groviglio di edifici ammassati. Allo stesso tempo le voci delle persone lungo le strade hanno lasciato spazio al rumore del traffico, e i problemi sociali e di sicurezza sono via via aumentati.
Ma nonostante tutto, O’Shea in quella casa di St Julian’s continua a tornare: lo fa, sempre con la moglie, quattro volte all’anno, sempre per non meno di un mese. E continuerà a farlo il più a lungo possibile, nonostante qualche problema di salute, dovuto anche agli acciacchi rimasti dai combattimenti della giovinezza. Lo farà soprattutto per ammirare le bellezze senza tempo quali Mdina, Rabat, le scogliere di Dingli, e i ristoranti di Xlendi, a Gozo. Perchè il legame autentico con un luogo, per quanto possa diventare sempre più sofferto, difficilmente se ne va.